Caserta, furto in ospedale: in carcere una donna di Marcianise

di Redazione

E’ ritenuta autrice del furto compiuto, lo scorso 20 luglio, in una stanza di degenza dell’ospedale di Caserta. Nei confronti di Paola Barbaruolo, di Marcianise, i carabinieri della compagnia di Caserta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Un provvedimento scattato anche per l’accusa di violazione del divieto di ritorno a Caserta, al quale la donna era sottoposta.

Le indagini, dirette dalla Procura sammaritana, scaturivano dell’episodio verificatosi nel presidio ospedaliero del capoluogo di Terra di Lavoro, quando i militari dell’Arma venivano allertati dal personale sanitario, su segnalazione di una donna che lamentava il furto di un portafoglio nei locali dedicati al reparto Day Surgery. La vittima, ascoltata dai carabinieri del nucleo operativo, dichiarava che, mentre si trovava in ospedale per esami diagnostici da parte di un familiare, notava, sin da subito, una donna, poi identificata in Barbaruolo, che in modo sospetto stazionava nel reparto, pur non avendone apparentemente motivazione.

Dopo essersi momentaneamente assentata dalla stanza di degenza dove si trovava il congiunto, appena rientrata la stessa vittima si accorgeva che la sua borsa, lasciata in precedenza su una sedia di fianco al letto, aveva la chiusura lampo aperta ed era stata appoggiata alla sedia in modo difforme. Da un immediato controllo all’interno della borsa, riscontrava la mancanza del portafoglio e chiedeva spiegazioni dalla donna ancora presente nella stanza. Barbaruolo, in un primo momento, negava ogni responsabilità, ma al sopraggiungere degli infermieri, richiamati dalle urla della vittima, ammetteva il furto e restituiva il portafogli.

I successivi accertamenti, oltre a far emergere diversi precedenti penali per reati contro il patrimonio, consentivano di appurare che la Barbaruolo era gravata dal divieto di ritorno nel comune di Caserta, a lei applicato, il 14 giugno scorso, e violato, appunto, quando faceva ingresso in ospedale.

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