Il cardinale Sepe zittisce voci su condizioni salute: “Sono caduto dalle scale a Lourdes, ma sono vivo!”

di Redazione

Claudicante per una microfrattura del malleolo, l’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe ha preso parte ad una conferenza stampa per illustrare la partecipazione ad Assisi di una delegazione napoletana, mettendo così fine a una serie di voci sulle sue condizioni di salute. “Nessuno sa meglio di me cosa è successo – scherza il prelato originario di Carinaro – e sono vivo”. Per consentire al cardinale di partecipare alla presentazione del programma della Campania ad Assisi, si è scelto di organizzare il punto stampa nella sede della Curia e non, come previsto in precedenza, nella basilica di Santa Chiara. Un cambio di location necessario, visto l’infortunio che ha costretto il cardinale ad ingessarsi il piede. Sepe ha voluto raccontare in prima persona la caduta di cui è rimasto vittima a Lourdes domenica scorsa.

“Quando mi hanno detto di andare in sacrestia – ha spiegato Sepe – mi hanno indicato anche una strada alternativa, con una scalinata che però era stretta e serpentina. Un uomo pieno di zelo apostolico ha deciso di aiutarmi. Mai l’avesse fatto, quando si è messo davanti a me non ho più visto gli scalini e sono inciampato”. A curare Sepe, come racconta lui stesso, “è stata una dottoressa che poi mi ha portato in ambulatorio. Mi hanno messo del ghiaccio spray, come si fa con i calciatori, e poi una fasciatura. Dopo la visita – ha aggiunto il cardinale – mi hanno parlato di una microfrattura al malleolo per cui occorreva un’ingessatura. Ho dovuto rinviare qualche impegno, ma passerà”.

Poi, nel commentare il pellegrinaggio che dalla Campania porterà migliaia di pellegrini ad Assisi il 4 ottobre in occasione delle celebrazioni per San Francesco, Sepe ha detto: “La Campania porta ad Assisi la sua fede forte, radicata, carnale che è quella tipica dei napoletani che guardano a Cristo, alla Madonna, ai santi non come qualcuno lontano e distante con cui non si può parlare ma, magari non lo frequenta, forse lo bestemmia pure ma in ogni circostanza si ricorda di questo suo sentire interiore e lo sente amico”. La Campania, infatti, è stata scelta per portare l’olio votivo al Santo che terrà accesa la lampada per tutto l’anno e Sepe celebrerà la cerimonia alla presenza del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in rappresentanza di tutti i sindaci della regione che parteciperanno in massa al pellegrinaggio, con oltre 7000 fedeli attesi. Sarà proprio de Magistris ad accendere la lampada votiva in rappresentanza di tutti i Comuni d’Italia, di cui Francesco è patrono.

“La pietà popolare – ha sottolineato Sepe – è una delle caratteristiche della nostra Campania e della nostra diocesi di Napoli, e portarla in un contesto nazionale come quello che rappresenta Francesco, simbolo della radicalità del cristiano, che dona tutto a Cristo, da una parte rappresenta una rappresentazione di religiosità, dall’altra un arricchimento, perché questo pellegrinaggio significa andare alle fonti ed arricchirsi della spiritualità francescana”.

La giornata del 4 ottobre sarà fortemente caratterizzata dalla Campania, con la lampada votiva realizzata dal maestro Lello Esposito e la presenza di Enzo Staiano, il pizzaiolo che realizzò una pizza per Papa Francesco, che sfornerà 3000 pizze per i fedeli. Il legame tra San Francesco e la Campania è caratterizzato dai due passaggi storicamente provati del santo nella regione, nel 1215 e nel 1222 per recarsi al santuario di San Michele nel Gargano, in Puglia: la storia del santo e dell’ordine verrà narrata anche attraverso la mostra “Francesco e in Francescani in Campania”, allestita nella piazza Inferiore di San Francesco. Ma ci sarà anche un impegno concreto verso gli ultimi, con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra la Regione Campania e il custode del Sacro Convento per “La carta dei sindaci solidali per la povertà”. Alle celebrazioni parteciperanno anche monsignor Ciro Miniero, vescovo di Vallo della Lucania (Salerno), e monsignor Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento e presidente del comitato organizzatore per la Campania ad Assisi.

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