Stampavano 50 euro falsi tra uliveti in Puglia: presi falsario di Carinaro e due napoletani

di Antonio Taglialatela

Tre campani sono stati tratti in arresto dai finanzieri del nucleo di Polizia economico finanziaria di Napoli e del Nucleo speciale di polizia valutaria di Roma, nell’ambito di un’indagine, coordinata dalla Procura di Napoli Nord, che ha portato al sequestro di una stamperia di euro falsi in Puglia, all’interno di una villetta unifamiliare tra gli uliveti di Maruggio, in provincia di Taranto. Si tratta di Mario Torromacco, 43 anni, di Carinaro (Caserta), già noto alle cronache per vicende analoghe, Francesco Brosco, 58 anni, di Casoria (Napoli), e Salvatore Tammaro, 21 anni, di Giugliano (Napoli), tutti sorpresi a stampare e confezionare banconote false da 50 euro pronte per essere immesse in circolazione. Le accuse, per loro, sono di: associazione per delinquere e falsificazione di banconote euro. L’interrogatorio di convalida si terrà dinanzi al gip di Taranto. Torromacco e Brosco sono difesi dall’avvocato Raffaele Costanzo di Aversa.

Il laboratorio clandestino – di proprietà dei figli di uno degli arrestati, difficilmente raggiungibile e originariamente utilizzato come residenza estiva – era collocato in un immobile che aveva subìto modifiche strutturali per consentire l’alloggiamento dei voluminosi macchinari necessari per la stampa, provenienti dall’hinterland napoletano e trasportati con mezzi pesanti. Le riprese dall’alto, effettuate con l’ausilio dei mezzi aerei del Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Taranto, hanno permesso, di sorvegliare “a distanza” l’abitazione sin dalle prime fasi di allestimento della stamperia. Il tempestivo e fulmineo intervento delle Fiamme gialle ha impedito ai tre responsabili di darsi alla fuga, cogliendoli in flagranza di reato, mentre la produzione di banconote false era a pieno regime. I tre, infatti, avevano già realizzato un quantitativo di banconote contraffatte nell’ordine di circa 8 milioni di euro. Da accertamenti effettuati è emersa la pregevole fattura delle banconote, in grado di ingannare facilmente chiunque ne fosse venuto in possesso.

Torromacco era coinvolto in un’altra inchiesta che nell’aprile 2017, con l’esecuzione di 19 arresti, smantellò una rete di falsari dediti alla produzione ed alla capillare distribuzione e immissione nel mercato di ingentissimi quantitativi di banconote falsificate con classi di contraffazione riconosciute dalla Banca Centrale Europea tra i più diffusi e insidiosi d’Europa. Banconote appartenenti alla stessa classe di contraffazione sono state oggetto di numerosi sequestri in Francia, Germania, Austria e Bulgaria. Già condannato in via definitiva per analoghi fatti commessi nel 2009 (quando, il 27 luglio di quell’anno, fu sequestrata una stamperia clandestina a Gricignano, in via Orientale, con oltre 7 milioni di euro in banconote contraffatte), Torromacco fu tratto in arresto nel 2012 all’interno di una nuova stamperia di banconote ubicata a Vitulazio, il quale, seppure sottoposto alla misura alternativa alla detenzione dell’affidamento in prova ai servizi sociali, continuava ad avere frequenti rapporti con persone dotate di specifiche competenze nella contraffazione di banconote o nelle più sofisticate tecniche di stampa o, comunque, in grado di fornire macchinari tipografici e stampanti digitali professionali.

Nel corso delle indagini, la Guardia di Finanza intervenne con mirate operazioni, individuando due stamperie clandestine destinate alla produzione di valuta falsa, ubicate nel Napoletano, la prima, a Frattaminore (il 2 luglio 2015) e la seconda a Casavatore (il 19 luglio 2016); procedendo all’arresto in flagranza di reato di 11 persone e sequestrando banconote contraffatte per un valore nominale complessivo di oltre 11 milioni di euro, tra cui i primi sequestri in territorio nazionale ed europeo delle nuove banconote da 10 e 20 euro e della “Serie Europa”.

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