Aversa, doppi turni al Secondo Circolo: i genitori si rivolgono al Prefetto

di Antonio Arduino

Aversa – Continua, nell’apparente indifferenza delle istituzioni, la lotta ingaggiata dai genitori degli studenti del Secondo Circolo Didattico costretti ai doppi turni dal mese di novembre. Una condizione di emergenza imposta dai Vigili del fuoco, intervenuti nel plesso Sant’Agostino a seguito della caduta di calcinacci, destinata a durare qualche settimana ma diventata stabile per ragioni burocratiche.

Rappresentando un danno per garantire il diritto allo studio di bambini dai 6 ai 10 anni, oltre che per le famiglie costrette, in particolare quelle con più figli, a riorganizzare le attività lavorative quotidiane al punto da essere costrette, in qualche caso, a far disertare le lezioni agli alunni, i genitori si sono rivolti al Prefetto di Caserta e al Responsabile scolastico regionale.

In una lunga lettera (che pubblichiamo a seguire) hanno raccontato, in dettaglio, il problema che stanno vivendo sperando in un intervento fattivo, ma ad oggi non hanno ottenuto risposte. Se a questo si aggiunge la mancanza di una comunicazione ufficiale da parte dell’amministrazione sembrano essere giustificate le ipotesi negative nate dopo l’annuncio della stipula di un contratto di fitto con l’Ente proprietario dell’immobile di via Drengot che ha ospitato un plesso scolastico comunale e le suore delle Ancelle, oggi abbandonato.

Doveva essere la soluzione quasi immediata del problema, invece, ad oggi, quasi non se ne parla più, lasciando spazio all’ipotesi di un nuovo anno scolastico con doppi turni. Per i genitori è inaccettabile, così come è inaccettabile che la politica locale si disinteressi di un problema che tocca le famiglie di circa mille bambini. La tutela dei diritti dell’infanzia è solo uno dei tanti spot elettorali?

La lettera dei genitori: 

Spettabili […],  la presente viene inviata da un gruppo di circa 40 genitori di alunni del “Secondo Circolo Didattico” di Aversa, al fine di rappresentare uno scenario raccapricciante ai limiti della realtà ai danni dei nostri figli e delle rispettive famiglie, per denunciare difficoltà materiali abnormi e ingestibili sopravvenute in conseguenza di episodi di seguito esposti che richiedono un intervento ed un aiuto decisivi e concreti da parte di chi ha il potere e l’obbligo di garantire le regolarità scolastiche ed il Diritto allo studio dei minori.

Prima di esporre i fatti un chiarimento è necessario: il “Secondo Circolo Didattico” di Aversa, si compone di 2 plessi – uni centrale “Linguiti”, l’altro distaccato “Sant’Agostino”, posti a poca distanza l’uno dall’altro. A scrivere sono genitori che hanno più di un figlio all’interno del plesso principale “Linguiti”.

Ma veniamo al dunque. In seguito ad una serie di eventi e circostanze che hanno visto la chiusura di un plesso distaccato “Sant’Agostino” per gravi motivi di inagibilità, il plesso “Linguiti” si è trovato improvvisamente ad accogliere quasi il doppio degli alunni, ospitando le 11 classi del plesso “Sant’Agostino”. Naturalmente alcuna obiezione si fa in merito a questa oggettiva e necessaria scelta, ma contestiamo e ci opponiamo fortemente sulle modalità di gestione di questa nuova emergenza, che ha ricadute inevitabili ed inaccettabili sul percorso di apprendimento di circa 800 bambini, inficiando il rispetto di un regolare e costituzionale diritto allo studio. Infatti, all’esito del Consiglio d’Istituto, immediatamente riunitosi onde far fronte allo stato di emergenza, venivano deliberate turnazione di tutti i bambini sia del plesso principale “Linguiti” sia di quello che si va ad ospitare “SantAgostino” con turni antimeridiani (8:10 – 13:40) e turni postmeridiani (14:10 – 18:45).

Ciò detto, i già gravissimi disagi che questa situazione comporta per bambini e famiglie, sono diventati insostenibili per tutte quelle famiglie che hanno più di un figlio all’interno dell’istituto, “capitati” con turni sfalzati. Tale evenienza è stata più volte sollevata da noi genitori, durante incontri con la preside dott.ssa Emilia Tornincasa, nonché posta all’attenzione del Presidente del Consiglio di Istituto, dott. Raffaele Belluomo, attraverso una nota scritta, che alleghiamo alla presente. In suddetta nota, nell’ottica della massima collaborazione e con massimo spirito collaborativo, si proponevano alcune soluzioni assolutamente percorribili, che potevano “alleggerire” l’enorme carico di disagi ai danni di quelle famiglie, lo ripetiamo, con due o più figli frequentanti il plesso “Linguiti”. Tale nota è stata del tutto ignorata dall’intero Consiglio d’Istituto, senza far corrispondere alcuna motivazione e sottraendosi ai doveri sanciti dal Decreto Legislativo n. 297 del 1994 al cui articolo 15 recita: “ Il Consiglio di Circolo (…) fatte salve le competenze del collegio dei docenti e dei consigli di intersezione, di interclasse, e di classe, ha potere deliberante, su proposta della giunta esecutiva, per quanto concerne l’organizzazione  e la programmazione della vita e dell’attività della scuola”.

Inutile elencare quelli che, più che disagi possono essere definiti delle vere e proprie IMPOSSIBILITA’ da parte di noi genitori lavoratori che ci vediamo costretti a non poter svolgere le nostre mansioni lavorative o a non poter accompagnare i nostri figli a scuola data l’età dei bambini (dai 6 ai 10 anni) che non possono di certo rimanere a casa da soli nè tanto meno raggiungere da soli le sedi scolastiche. Considerati gli orari di ingresso e di uscita deliberati, manca, praticamente, il tempo materiale per prendere un bambino, uscente dal turno antimeridiano e permettere di far entrare il secondo nel turno postmeridiano (!!!!). Senza poi tralasciare, e ciò appare persino ovvio, che i tempi così brevi tra l’uscita e l’entrata non possono in alcun modo garantire l’adeguata igienizzazione e pulizia dei locali scolastici ed annessi servizi del plesso interessato. Ancora, e non da meno, è la concreta impossibilità economica delle famiglie di potersi caricare di costi per   assumere baby sitter a “tempo pieno”, per consentire ai genitori di poter lavorare. In tal modo, i turni pomeridiani, già di per sè gravosi e destabilizzanti, nel nostro caso specifico diventano del tutto inattuabili.

Riteniamo tutto questo rappresenti una grave discriminazione per noi e per i nostri figli il cui diritto allo studio, costituzionalmente sancito, viene calpestato, leso, crudelmente violato poiché per tutto il periodo che interesserà i turni, ovvero certamente fino alla fine dell’anno scolastico in corso, non potranno mantenere una regolare presenza a scuola (è superfluo specificare che si tratta di scuola dell’obbligo ma è DOVEROSO). Precisiamo di aver già denunciato questo stato di cose alla direttrice ed alla vicaria alle quali, lungi dal volere sollevare sterili ed infruttuose polemiche fine a se stesse, abbiamo piuttosto civilmente manifestato la nostra disperazione, il nostro enorme ed insostenibile disagio e formulato in maniera costruttiva e collaborativa le possibili soluzioni didattiche ed organizzative alla questione che ci interessa e che avrebbe arrecato il minor danno possibile a tutti genitori, bambini, corpo docenti, personale ATA ecc.  Purtroppo la risposta è stata che non potevano fare altrimenti, che rappresentiamo una minoranza (rispetto al resto dell’istituto) e che è stato accontentata la maggior parte dello stesso e questo ci ha spinto e compulsato ancora più fortemente ad andare avanti a far valere ancora una volta, a favore dei nostri figli, i diritti che meritano ed a ricorrere alle giuste Autorità affinchè intervengano in questa vergognosa gestione dell’emergenza.

Premesso che, quando si tratta di minori, non ci sono minoranze, numeri né percentuali che reggano. I bambini non possono essere discriminati né direttamente né indirettamente ovvero attraverso in primis le loro famiglie che sono poi i veri tutori dei loro interessi e diritti. Purtroppo l’Amministrazione Comunale, interpellata sulla questione, ad oggi non è stata in grado di trovare una soluzione per questa scellerata e sventurata scuola che ci ha, tra le altre cose, già a novembre e dicembre visti turnare e ruotare con notevole perdita di ore di lezioni al limite del raggiungimento del monte ore per la validità dell’anno scolastico.

Delle circa 65 famiglie con più di un figlio all’interno della scuola, solo la metà è stata accontentata, mentre l’altra metà è stata gravemente danneggiata da decisioni lesive e pregiudizievoli. Nello specifico le turnazioni vedono turnare i bambini ogni due settimane, il che crea a noi delle gravissime non coincidenze di turni tra i due bambini. Le possibili soluzioni da noi prospettate si concretizzavano o nella richiesta di nuova rimodulazione delle turnazioni a favore di tutti onde garantire una parità assoluta di trattamento, oppure, anziché, dividere e separare l’intero  plesso Linguiti, ovvero il plesso principale, (dividendo in tal modo bambini, genitori, docenti e personale),  si alternino una settimana di mattina tutta la Linguiti (che comprende noi) e di pomeriggio la sede da ospitare Sant’Agostino e viceversa la settimana successiva.

Questa l’UNICA, LAMPANTE, BANALISSIMA soluzione che avrebbe potuto mettere in atto il consiglio di istituto, con la normale e dovuta diligenza di concerto con la direttrice didattica poichè questo avrebbe messo tutti d’accordo e risolto il problema di tutti… Ma giusto .. non dimentichiamo ..siamo solo una minoranza.. le piccole voci dei nostri bambini unite alle nostre sono purtroppo troppo basse ed inadeguate per essere ascoltate. Questa è una INGIUSTIZIA che richiede il giusto intervento! Motivo per il quale, alla luce delle suesposte motivazioni, chiediamo, in virtù delle parità di trattamento dei minori, l’immediata riunione del Consiglio di circolo, l’immediato intervento delle autorità competenti prefettizie provinciali e regionali, oltre alla richiesta di relazionare e mettere agli atti i motivi, ed eventuali riferimenti normativi a sostegno delle tesi contrarie alle nostre.

Ci riserveremo nelle opportune sedi di agire oltre che per tutto quanto sopra descritto, anche per un adeguata richiesta di risarcimento danni patrimoniali e non, morali ed esistenziali nei confronti della scuola e di chi sarà ritenuto responsabile e colpevole di decisioni contrastate e non condivise a danno di minori.

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