Turismo ad Aversa, le critiche del direttore della Reggia di Caserta infiammano il dibattito

di Nicola Rosselli

«Ieri sono tornato ad Aversa, città veramente interessante, ma non ho trovato un ufficio turistico, solo la straordinaria gentilezza di due signori ci ha permesso di visitare la cattedrale appena chiusa, come del resto gli altri monumenti, segnaletica zero. Il turismo non è un dovere ma, se vogliamo averne, qualcosa di più andrà fatto».

Poche righe quelle scritte sul proprio profilo Facebook dal direttore della Regia di Caserta Mauro Felicori. Poche righe che, però, ben fotografano la realtà di Aversa nel settore turismo. Al post di Felicori hanno dato riscontro molti aversani che, di fatto, hanno dato ragione all’autore.

«Come comunità ecclesiale – ha dichiarato il responsabile diocesano per i beni culturali, monsignor Ernesto Rascato – siamo abbastanza sensibili al tema. Da oltre un ventennio abbiamo un ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici non solo operativo al nostro interno, ma anche di animazione e proposizione verso la città. C’è, poi, il museo diocesano da tredici anni che, essendo la parte iniziale collocata in cattedrale ne segue gli orari. Museo che va avanti con i volontari dell’associazione ‘Octabo’ anche con iniziative mostre e itinerari culturali».

Sulla difensiva, anche se illustra l’attività del suo assessorato, il detentore della delega a Cultura e Turismo, Alfonso Oliva, che ha affermato: «Hanno abolito l’Ept e non ancora creato il nuovo ente gestore del turismo. Al momento sono stato dal collega regionale Matera per far inserire Aversa negli itinerari turistici. Purtroppo le risorse economiche sono pari a zero. Le due proloco sul territorio sono in contrasto tra di loro da anni, ma praticamente inattive. Mi sto adoperando per sollecitarle tenuto conto che l’amministrazione è parte in questo tipo di associazioni».

Guardando al futuro prossimo, l’avvocato aversano conclude: «È noto che con l’apertura della casa di Cimarosa, alla quale sto lavorando, come sto lavorando per l’istituzione della fondazione omonima, sarà mio onere inserire Aversa in circuito nazionale turistico. Infine, non è questione di insegne o tabelle, Aversa è splendida: lo hanno appena detto visitandola due ex ministri dei beni culturali, Bray e Sgarbi. Purtroppo non ci sono né fondi né personale da adibire al settore».

«Le dichiarazioni di Felicori, – ha dichiarato il console per Aversa del Touring Club Italiano e presidente di ‘AversaTurismo’ Sergio D’Ottone – che ringrazio per la costante ed autorevole attenzione verso la nostra città millenaria, mi offrono la possibilità di ritornare su argomenti che mi vedono impegnato, ormai da anni. A mio modesto avviso, Aversa deve innanzi tutto acquisire, finalmente, la consapevolezza che il turismo culturale non solo si può fare, ma si deve fare, sia per promuovere e dare visibilità all’immenso patrimonio storico-artistico esistente, sia per intercettare flussi economici interessanti, esaltando i prodotti tipici locali. C’è bisogno, però, della creazione di una concreta e funzionante rete di collegamento tra diversi attori: Comune, Diocesi, associazioni culturali, commercianti, imprenditori, scuole e facoltà universitarie. E c’è bisogno anche di una cabina di regia, che sappia attuare le opportune sinergie trovando sistemazione in un apposito ufficio turistico».

Quale sede ideale di questo ufficio, collocata nel centro storico, potrebbe essere per D’Ottone, il Sedile di San Luigi, recentemente ristrutturato dal Comune. «A tal proposito – conclude D’Ottone – il Touring Club Italiano potrebbe adottarlo, nell’ambito del progetto “Aperti per Voi”, già attuato presso la Reggia di Caserta, proprio grazie alla collaborazione con Felicori».

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