Donne, a Napoli un 8 Marzo di lotta con la Rete “Non una di meno”

di Redazione

Napoli – Un 8 marzo di lotta, la Rete “Non una di meno” Napoli e Campania aderisce in concomitanza al movimento nazionale, allo sciopero globale in occasione della Giornata internazionale della Donna insieme ad altri 40 Paesi nel mondo.

L’8 marzo tornerà a essere un momento di mobilitazione femminista attraverso lo strumento dello sciopero generale, indetto ad oggi dalle sigle sindacali: Usi, Slai Cobas per il sindacato di Classe, Cobas, Confederazione dei Comitati di Base, Usb, Sial Cobas, Usi-Ait, Usb, Sgb, Flc Cgil, per garantire un’astensione reale dal lavoro produttivo e riproduttivo e il coinvolgimento delle donne dentro e fuori i luoghi i lavoro. Il movimento è nato in maniera assolutamente spontanea e virale in tutta la penisola, non veste bandiere politiche e vi aderiscono donne e uomini di ogni età e provenienza.

Lo sciopero e le iniziative programmate per la giornata dell’8 marzo in tutta Italia saranno presentate giovedì 2 marzo con una conferenza stampa in contemporanea in tutta la penisola. A Napoli si è scelto di farla per strada, affinché chiunque possa parteciparvi e davanti alla sede della Regione Campania, che tante risposte deve ancora alle donne e agli uomini del territorio. Lo smantellamento dei servizi pubblici, che in Campania va avanti da decenni, ha visto come soggetti più colpiti le donne, con i tagli e le privatizzazioni dei servizi sanitari specifici, dei servizi sociali, degli asili, dei centri anti violenza.

Non una di meno, che continua a lavorare ad un piano femminista contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere, ha indicato 8 punti per l’8 marzo, per ribadire, anche attraverso lo sciopero, il rifiuto della violenza di genere in tutte le sue forme: oppressione, sfruttamento, sessismo, razzismo, omo e transfobia.

Le donne, e non solo, scenderanno in strada ancora una volta in tutte le città italiane con cortei, assemblee nelle piazze, nelle scuole, negli ospedali, nelle università, per mostrare con forza che la violenza maschile contro le donne è una questione strutturale alla società, che attraversa ogni luogo, dalle case ai posti di lavoro, dagli ospedali alle università, dai media alle frontiere, e che in ogni luogo va contrastata. L’8 marzo si interromperà quindi ogni attività produttiva e riproduttiva: la violenza maschile contro le donne non si combatte con l’inasprimento delle pene, come l’ergastolo per gli autori dei femminicidi in discussione alla Camera, ma con una trasformazione radicale della società.

Sarà una protesta attuata con modalità differenti, durerà 24 ore, i suoi colori saranno il nero e il fucsia e il simbolo la matrioska di Non una di meno, esposta nei luoghi in cui le donne sciopereranno. Sarà, inoltre, realizzata a livello nazionale un’azione di twitter storm.

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