Abruzzo, Nas sequestrano 2,5 tonnellate di alimenti in locali estivi

di Redazione

Oltre 50 tra stabilimenti balneari, aziende agrituristiche, pescherie, caseifici e anche mezzi usati per lo street food sono stati sottoposti a controllo nell’ambito di una vasta operazione dei Nas, denominata ‘Estate tranquilla’, che ha interessato diverse località dell’Abruzzo nell’ambito di una operazione promossa a livello nazionale.

In Abruzzo l’operazione si è conclusa con la denuncia di quattro persone, la sottoposizione a vincolo sanitario di oltre 2500 chilogrammi di alimenti, con sanzioni amministrative per 35 mila euro.

In provincia di Pescara sono stati intensificati i controlli notturni per la prevenzione e repressione del fenomeno del “binge drinking” e due mezzi usati per la somministrazione di alimenti hanno dovuto sospendere immediatamente l’attività per le carenze igienico sanitarie rilevate, con la segnalazione alla procura dei proprietari per detenzione di alimenti ritenuti in “cattivo stato di conservazione”. I militari del Nas, coadiuvati dalla Asl, hanno vincolato sanitariamente circa 300 chili di pesce, carne e verdure stoccati in congelatori trovati in pessime condizioni igienico sanitarie.

In provincia di Teramo, sono stati denunciati i titolari di una pescheria con annessa attività di gastronomia per tentata frode nell’esercizio del commercio, avendo posto in vendita pietanze preparate con prodotti ittici di origine congelata, senza darne alcun avviso ai consumatori mentre in uno stabilimento balneare con ristorante sono stati sottoposti a vincolo sanitario circa 50 chili di alimenti, per i quali non sono state fornite informazioni utili alla rintracciabilità, e in un centro estivo per ragazzi è stato inibito l’utilizzo di un locale cucina poiché era in pessime condizioni igienico-sanitarie e strutturali.

Si è visto sospendere l’attività anche un caseificio della provincia di L’Aquila i cui locali versavano in gravi condizioni igienico a sanitarie e strutturali e nello stesso posto sono stati sottoposti a vincolo circa 300 chili di prodotti lattiero caseari, per assenza di informazioni utili a poterne ricostruire la rintracciabilità.

In provincia di Chieti, in un ristorante annesso ad uno stabilimento balneare, i militari hanno rinvenuto circa 50 chili di prodotti alimentari di origine animale carenti delle informazioni sulla rintracciabilità per cui è scattato la immediato vincolo sanitario con avvio alla distruzione e in relazione ai locali, carenti dei requisiti strutturali ed igienico sanitari, è stato disposto la immediato sgombero e il divieto di utilizzo. Il titolare di un’azienda agrituristica, invece, è stato segnalato al sindaco per inadeguatezze relativamente alla legge regionale che regola il settore.

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