Elezioni Aversa, Rossi candidato sindaco dei centristi? Glielo chiediamo…

di Nicola Rosselli

Aversa – La coalizione di centro che sta prendendo corpo in questi giorni troverà la propria sintesi in Guido Rossi? “Ritengo – risponde Rossi, considerato da tutti il candidato a sindaco naturale di questa neonata coalizione centrista – che sia prematuro parlare di quello che ad oggi non è stato ancora affrontato nella coalizione. Gli unici argomenti che abbiamo approfondito in una riunione fiume sono state le linee guide che sono quelle che devono vederci accomunati”.

Era proprio necessario dare vita all’ennesima coalizione? “Ad Aversa con l’approssimarsi delle elezioni si è registrata la nascita di molti tavoli, ma per personalismi o per divergenze di idee non è stato possibile aderirvi. Da qui la sintesi trovata tra i nostri movimenti. A differenza di altri, poi, non abbiamo volutamente trovare l’ulteriore sintesi di quell’uno che possa rappresentarci, questo anche per rispetto a quanti altri vorranno unirsi a noi e decidere con noi”.

La presenza nella nuova coalizione di personaggi quali Giuseppe Stabile, Nicola Cinque e Francesco Liguori significa la presenza dei due esponenti del Partito Democratico Gennaro Oliviero e Nicola Caputo? “La presenza a quel tavolo è di Giuseppe Stabile, Nicola Cinque, e Francesco Liguori. E’ ovvio, poi, che ognuno di noi porta con sé la sua storia, quanto rappresenta”.

Come vede la scelta di suoi ex amici di Noi Aversani di andare con il centrosinistra, anche se sotto le etichette di Nuovo Centrodestra o Aversa a Testa Alta? “Non ritengo di essere eletto a fare valutazioni che non riguardano la mia sfera personale. Non sono in grado di ragionare come se fossi al posto loro”.

Sempre in tema, a suo avviso, cosa deciderà, invece, Noi Aversani? “Non lo so. E’ una valutazione che non mi appartiene. Molti di essi sono amici, ma non parliamo di politica. Mi fermo volentieri e mi intrattengo a parlare con loro. Ho un vero rapporto di amicizia quasi con tutti e non abbiamo frizioni o livori. La politica non la vedo come occasione di scontro o di vendette, ma come un luogo deputato al confronto democratico per cercare tutti insieme le soluzioni adeguate a risolvere i problemi che ci attanagliano come cittadini”. 

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