Migranti: 5 morti nel mar Egeo, tra cui bimbo di 3 mesi. Chiusa rotta balcanica

di Stefania Arpaia

Ankara – Prosegue l’esodo dei migranti e nuovi morti si contano nel mar Egeo. Un barcone, carico di profughi, non è riuscito a raggiungere le coste dell’isola greca di Lesbo.

La tragedia del mare ha provocato la morte di 5 persone tra cui un bimbo di appena 3 mesi, tutti morti annegati. Tratti in salvo dalla guardia costiera turca 9 persone. Secondo l’agenzia statale Anadolu che ha diffuso la notizia, a bordo dell’imbarcazione c’erano persone di nazionalità afghana e iraniana.

Nel frattempo, a causa della chiusura della frontiera sui Balcani, si teme che i migliaia di migranti possano riversarsi sulle coste adriatiche. Gentiloni: “Stiamo lavorando con le autorità greche e albanesi per prevenire lo sviluppo di traffici di migranti da parte di organizzazioni criminali”.

“Per ora non si registrano flussi verso Ovest, naturalmente questo rischio c’è. Sul piano della rotta balcanica in generale quello che è fondamentale è che si realizzi una cooperazione con la Turchia e che nessun paese prenda decisioni unilaterali irreversibili e su questo credo che il vertice di lunedì debba prendere una decisione comune”.

Alfano tranquillizza: “Fino a questo momento non abbiamo evidenza di questo flusso enorme di migranti in arrivo sulla rotta adriatica. Siamo abituati a fare le previsioni ma anche ad osservare la realtà. La logica ci suggerisce che con la chiusura della rotta balcanica si potrebbe aprire una rotta. Questo però ce lo fa dire la logica, ma oggi non i fatti. Stiamo lavorando per rimuovere il presupposto che potrebbe determinare questa cosa negativa”.

“Tutto il lavoro che è stato fatto in questi giorni con la Turchia- ha aggiunto – serve ad evitare proprio questo. In più noi stiamo lavorando con l’Albania, il presidente del Consiglio col primo ministro albanese ed io col ministro dell’Interno albanese che è venuto a Roma la scorsa settimana, e nei prossimi giorni andrò anch’io in Albania, per lavorare assieme”.

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