Atti negati all’opposizione, insorge la consigliera Biavasco

di Redazione

Casaluce – “In un periodo in cui si cerca in tutti i modi di rendere più trasparente l’operato della pubblica amministrazione attraverso leggi e normative che facilitano ed agevolano il libero e sacrosanto diritto all’accesso alle informazioni da parte dei cittadini e in particolare di tutti coloro che, per il ruolo istituzionale che rivestono, hanno di volta in volta necessità di accedere ad atti relativi a provvedimenti adottati dalla macchina comunale, sembrerebbe, gli amministratori del Comune di Casaluce facciano di tutto pur di blindare il loro operato, infischiandosene altamente di quelle che sono le regole da rispettare in termini di trasparenza e di tempistica nel dare risposte alle tante richieste ed interpellanze”.

Ad esprimere questa lamentela è la consigliera del gruppo di opposizione “Vivi Casaluce”, Carolina Biavasco che annuncia battaglia. “Oramai non se ne può proprio più. – sbotta l’esponente di minoranza – Al Comune di Casaluce si è superato ogni limite. Veniamo spesso criticati dalla popolazione e dai nostri stessi elettori di fare poco o niente per il territorio e di non svolgere il nostro ruolo con determinazione e questo – spiega Biavasco – perché spesso e volentieri ci viene negato il diritto di visionare gli atti nei tempi prestabiliti dalla legge, rendendo di fatto complicato e faticoso l’espletamento del nostro ruolo e tutto ciò, nonostante ci sia una presenza continua e costante sul Comune”.

“Inoltre – aggiunge la consigliera – si è notata anche una certa inclinazione a non collaborare da parte di alcuni dipendenti comunali responsabili degli uffici che, in più di un’occasione, quando interpellati, hanno manifestato indisponibilità e un comportamento irrispettoso e poco consone nei confronti  della sottoscritta che – puntualizza la rappresentante di Vivi Casaluce – seppur faccio parte della minoranza, fino a prova contraria, sono sempre una Consigliera comunale, al pari di tutti quanti gli altri Consiglieri, e quindi, piaccia o non piaccia, ho gli stessi diritti e gli stessi doveri”.

“Insomma, – chiosa la Biavasco – siamo arrivati ad un punto di non ritorno. E’ inaccettabile questo atteggiamento, che lede il diritto sancito ai cittadini di esseri tutelati e salvaguardati dai propri rappresentanti”.

“Quello che sta avvenendo – conclude – è un qualcosa di una gravità inaudita, ed è per questo che come opposizione faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità affinché ci venga garantito il diritto a poter esercitare le nostre funzioni, ricorrendo se necessario, anche allo strumento legale della denuncia-querela, che tra l’altro, abbiamo già adottato qualche mese fa in merito ad alcune richieste fatte ma che a tutt’oggi risultano ancora inevase”.

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