Puc, M5S: “Il Tar ravvisa conflitto di interesse, Mozzillo si dimetta”

di Redazione

Orta di Atella – Lo scorso 19 novembre il Tar di Napoli ha emesso sentenza sul ricorso presentato da alcuni cittadini ed ex consiglieri comunali di Orta di Atella contro il Puc in vigore. I giudici amministrativi hanno ritenuto di non poter entrare nel merito dei punti più controversi, e quindi, di fatto, non sono intervenuti su alcune linee guida presenti nel Piano urbanistico comunale per cui la provincia di Caserta espresse parere negativo con la determinazione 2/Q del 17 gennaio 2014. Tra queste troviamo: legittimità dei Pua postumi; possibilità di realizzare 766 nuovi appartamenti; mancata quantizzazione e localizzazione degli alloggi sanabili.

Ma il Movimento 5 Stelle ortese, intervenendo sull’argomento, sottolinea: “Chi oggi dice che il Puc è stato legittimato dal Tar omette di comunicare che il tribunale non è entrato nel merito di queste linee guida, le quali, tutt’ora, risultano ancora contestate dalla Provincia, e quindi pur essendo consentite a livello comunale, potrebbero essere oggetto di disputa in futuri provvedimenti amministrativi riguardanti i singoli cittadini. L’incertezza sull’attuale normativa urbanistica ad Orta di Atella dimostra ancora una volta l’assoluta mancanza di buon senso della politica della passata amministrazione, che non ha fornito soluzioni certe alla drammatica problematica dei numerosi permessi di costruire, prima rilasciati dal Comune e poi annullati (o annullabili) dallo stesso ente. Invece di far definitiva chiarezza, differenziando in modo certo gli alloggi sanabili da quelli irrecuperabili, l’ex maggioranza ha redatto un Puc che prevede ulteriore cementificazione del territorio, aggravando di conseguenza un sistema urbanistico cittadino già critico per l’esiguità di infrastrutture e servizi”.

“La sentenza del Tar – spiegano i cinquestelle – afferma, però, molto altro, poiché evidenzia in modo netto, chiaro ed inequivocabile che alcuni membri dell’allora maggioranza approvarono il Puc in regime di conflitto di interesse. In particolare, il Tar ha sentenziato che i signori Angelo Brancaccio, Giuseppe Mozzillo, Nicola D’Ambrosio, Stefano Del Prete ed Antonio Marroccella avrebbero dovuto astenersi all’atto della votazione della delibera sul Puc, in quanto il nuovo piano urbanistico prevede norme che fornirebbero un vantaggio economico diretto a loro stessi od ai loro familiari. Nel Puc, il Tar individua precise casistiche di aumento di capacità edificatoria, di possibilità di sanatorie ed aumenti di volumetrie, che hanno complessivamente prodotto un apprezzamento del valore di mercato di alcune proprietà dei suddetti signori o dei loro parenti”.

Secondo il M5S “appare evidente che il Puc, piuttosto che affrontare in modo deciso il problema urbanistico, sia stato concepito anche con lo scopo di favorire interessi di singoli che, in parte, si trovano ancora oggi a ricoprire cariche decisive per il futuro della nostra cittadina. La giustizia farà il suo corso, ma politicamente ed anche umanamente non possiamo che prendere la massima distanza possibile da chi persegue in modo sistematico l’interesse personale a discapito di quello collettivo”.

E giudicando negativamente l’operato dell’amministrazione in carica, il movimento chiede le dimissioni del sindaco Mozzillo e invita i consiglieri a sfiduciarlo: “Visto anche l’immobilismo politico di un governo cittadino che, in sei mesi, non ha affrontato nessuna delle emergenze storiche del paese e non ha saputo dare nessuna risposta alle numerose interrogazioni e mozioni proposte dal M5S Orta di Atella, chiediamo senza indugio le immediate dimissioni del sindaco Mozzillo e del consigliere D’Ambrosio, entrambi coinvolti nel suddetto conflitto di interessi. Per porre fine a questa deleteria consiliatura, chiediamo a tutti i consiglieri comunali che hanno al cuore il futuro di questa cittadina di sottoscrivere con noi pubblicamente una mozione di sfiducia verso il sindaco, aderendovi nei prossimi giorni via comunicato stampa pubblico. La sfida per il bene comune è lanciata: vediamo chi avrà il coraggio di tramutare le parole in fatti”.

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