Fondi comunitari, Aversa dice addio a numerose opere pubbliche

di Nicola Rosselli

Aversa – Addio polo giudiziario nel monumentale complesso di San Domenico per cinque milioni di euro; addio restauro della chiesa sconsacrata dello Spirito Santo per dare vita alla sede della Fondazione Domenico Cimarosa e, a proposito del cittadino più importante che Aversa abbia mai avuto, addio anche al recupero della Casa Natale del più grande autore dell’opera buffa e del Settecento Napoletano; addio al progetto dei Sagrati con un percorso all’interno del centro storico; addio cassonetti interrati per consentire un salto qualitativo e quantitativo alla raccolta differenziata.

Il prefetto Mario Rosario Ruffo, commissario al comune di Aversa, e il dirigente responsabile dei progetti Piu Europa, Claudio Pirone, sono stati ricevuti dai tecnici della Regione Campania per cercare di fare il punto sul destino di oltre venti milioni di fondi comunitari che avrebbero potuto far cambiare il volto di quella che fu la prima contea normanna in Italia Meridionale, ma che, invece, ad eccezione di via Roma, del Parco Pozzi e di un aulario all’interno dell’Annunziata per la facoltà di ingegneria della Seconda Università di Napoli, non porterà altro beneficio a causa di ritardi che vanno imputati soprattutto alle due passate amministrazioni e, in alcuni casi, ai ricorsi proposti alla giustizia amministrativa dalle ditte che sono giunte seconde in occasione di alcune gare d’appalto.

In estrema sintesi, dagli uffici del Centro Direzionale napoletano, dove i due rappresentanti del comune di Aversa sono stati ricevuti, è giunta la conferma di quanto già si temeva: quasi certamente saranno salvate le opere i cui lavori sono in via di ultimazione o per le quali la parte di lavori già eseguiti possa avere una propria autonomia funzionale.

A questo punto dovrebbero essere in salvo il progetto di bike-sharing e di restyling di via Roma per poco meno di due milioni e messo di euro e quello da tre milioni relativo al rinnovamento totale del Parco Pozzi, entrambi in dirittura d’arrivo con il primo che certamente terminerà, mentre il secondo potrebbe vedere non realizzato la parte che dovrebbe ospitare uno chalet per il refrigerio degli aversani. Stessa considerazione anche per un aulario, da quattro milioni e mezzo d’euro realizzato nei cortili dell’Annunziata.

Rimane fuori il progetto Sagrati, ossia il percorso che parte da piazza don Diana (dove doveva essere abbattuta la parte moderna del convento di San Francesco) proseguendo per piazza Amedeo, San Francesco, piazza Normanna e Santa Maria a Piazza con via Castello. Stesso discorso per il complesso di San Domenico da destinare ad uffici giudiziari, quegli uffici che tanto servono per consentire una sistemazione più idonea all’Ufficio Circondariale del Giudice di Pace. Necessitava solo l’indizione della gara per un importo complessivo di quasi cinque milioni conquistati nel dicembre dello scorso anno.

Per quanto riguarda gli 800mila euro destinati ai cassonetti interrati da destinare ai grandi condomini che non hanno spazi (tipo al Parco Coppola e al Parco Argo) c’è da registrare una polemica. Alla precedente amministrazione che avrebbe voluto almeno che fossero iniziati i lavori in questo frangente di commissariamento straordinario risponde l’ex consigliere comunale azzurro Gino della Valle che afferma: «I fondi sono stati stanziati a febbraio 2014, sono stati fatti trascorrere quasi due anni dall’amministrazione Sagliocco senza che nulla o quasi fosse fatto».

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