Raggiro alla sorella di Alberto Sordi: in 10 a processo

di Redazione

Dieci persone sono state rinviate a giudizio per il presunto raggiro da 2,5 milioni di euro ai danni di Aurelia Sordi, sorella dell’attore Alberto.

L’autista Arturo Artadi, gli avvocati Francesca Piccolella e Carlo Farina e il notaio Gabriele Sciumbata dovranno rispondere di circonvenzione di incapace. Altri sei dipendenti della famiglia Sordi sono invece accusati di ricettazione. Il processo inizierà il 17 febbraio 2017.

Arturo Artadi, autista e factotum della famiglia Sordi, gli avvocati Francesca Piccolella e Carlo Farina ed il notaio Gabriele Sciumbata, sono imputati in relazione alla delega firmata ad Artadi da Aurelia Sordi, unica erede di Alberto, per l’amministrazione dei suoi conti correnti.

Gli altri sei dipendenti della famiglia, ovvero una badante, una cuoca, un giardiniere, due camerieri ed una governante, erano invece destinatari di donazioni provenienti dal patrimonio di Alberto Sordi, per un valore che va dai 150 mila ai 400 mila euro, per un totale di 2,5 milioni di euro equivalenti a circa il 20% del patrimonio ereditato da Aurelia Sordi.

Questo patrimonio ora è nelle disponibilità della Fondazione Casa Museo Alberto. L’avvocato Francesca Piccolella è stata assolta per uno dei capi di imputazione: quello di patrocinio infedele. L’accusa era legata ai 18 mila euro ricevuti per predisporre gli atti utili a finalizzare le donazioni.

Aurelia Sordi è scomparsa il 12 ottobre 2014, a 97 anni. L’unica sorella di Alberto, si spense nella villa a pochi passi dalle Terme di Caracalla, a roma, dove aveva vissuto con il fratello e aveva subito il presunto raggiro.

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