Pressione fiscale, Sagliocco: “Siamo ben al di sotto della media nazionale”

di Nicola Rosselli

Aversa – Mentire può non essere illegale, ma mentire per disinformare è certamente una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini”. Giuseppe Sagliocco, conti alla mano, non ci sta a passare come il sindaco delle stangate fiscali e, insieme all’assessore al ramo Lino Fierro, spiega che, a fronte di un aumento denunziato dalla Corte dei conti del 22% dei tributi locali negli ultimi quattro anni, Aversa è solo ad una percentuale di molto inferiore, il 5,6%.

Insomma, una risposta al manifesto fatto affiggere nei giorni precedenti Ferragosto da tutti i dodici consiglieri comunali di opposizione con il quale si proclamava Sagliocco il sindaco della stangata fiscale e lo invitavano a prenderne atto e a dimettersi a fronte di quello che per loro è un fallimento.

“Si tratta – ha dichiarato Fierro – di dati che forniamo atti alla mano, non di invenzioni, il tutto a fronte di un mancato arrivo da parte di rimesse centrali per cinque milioni. Ad Aversa, inoltre, la pressione fiscale per ogni cittadino è di 481 euro annua al netto del fondo di solidarietà comunale e di 556 euro lorde a fronte di una media nazionale di 618 euro”.

L’esponente dell’esecutivo guidato da Sagliocco sottolinea anche che “questi numeri non hanno abbassato i livelli dei servizi pubblici comunali forniti ai cittadini aversani. Questo grazie a riduzioni di spese, la oramai famosa spending review, operata su spese, appunto, improduttive. Per cui appaiono veramente fuori luogo certi proclami delle opposizioni che hanno fatto scuotere anche una persona solitamente riservata e poco incline alla polemica politica come il sottoscritto”.

Per evidenziare queste cifre e questa realtà contabile la maggioranza che amministra la città normanna risponderà a breve anch’essa con un manifesto nel quale si evidenzia che, a fronte di cinque milioni di minori rimesse statali, ad Aversa per il secondo anno consecutivo non si paga l’Imu sulla prima casa sia per i proprietari che per gli inquilini. Se di aumento si può parlare c’è quello minimo dell’Irpef comunale.

“Per motivi personali – conclude Fierro – mi trovo a verificare le situazioni di altri comuni e posso dire che Aversa è uno dei pochi che non ha innalzato al massimo consentito le percentuali di tributi comunali per far fronte alle minori rimesse statali ed è questo un dato certo e riscontrabile non frutto di fantasia o di lotta politica”.

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