Scambio culla, 26enne chiede risarcimento di 9 milioni di euro alla regione Puglia

di Stefania Arpaia

Bari – Scopre di non essere figlia dei propri genitori perchè 26 anni prima la sua culletta era stata scambiata con quella di un altra neonata. E’ accaduto all’ospedale di Canosa di Puglia, nel 1989, ma ora la giovane ha deciso di chiedere un risarcimento.

In accordo con i propri genitori biologici Michele e Caterina, e il fratello Francesco, Antonella ha chiesto 9 milioni di euro alla regione Puglia. Un’analisi del Dna e un test di paternità hanno confermato il racconto della 26enne.

Al momento del parto cesareo, il 22 giugno 1989, nella sala operatoria dell’ospedale di Canosa c’erano due donne. A Michele e Caterina, fu consegnata una bimba che la coppia chiamò Lorena, che a 18 anni è andata via da casa e adesso è sposata.

Antonella, invece, finì in una famiglia indigente che l’ha sottoposta ad umiliazioni e sofferenze, fino al 2008 quando la ragazza è stata adottata da una famiglia di Foggia.

“I genitori biologici di Antonella hanno cercato di instaurare un rapporto soddisfacente con la figlia – ha spiegato l’avvocato della coppia, Salvatore Pasquadibisceglie – senza ottenere il risultato sperato, perché la ragazza considera i genitori adottivi i suoi veri genitori”.

 

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