“Io, Dio, Satana i senza nome”, il libro di Antonio Diana

di Redazione

San Cipriano d’Aversa – Giovedì 30 luglio, alle ore 20, al «Dy Night» a Castel Volturno, località Villaggio Coppola, sarà presentato il libro «Io, Dio, Satana e i Senza Nome – la fine del mondo, aspettando il giudizio finale», scritto da Antonio Diana. Con l’autore ne parlerà Adele Vairo, dirigente scolastico del Liceo Classico “Manzoni” di Caserta.

Il libro di Antonio Diana, nato a San Cipriano d’Aversa (Caserta), dove vive e lavora, pittore dal 1973 già riconosciuto per la maestria nell’uso di colori e di nuove tecniche, è un viaggio dell’anima in grado di guardare ad occhi nudi, attraverso l’immaginazione del proprio sé che non prescinde da paure, ricordi, speranze e desideri, l’intimo legame con la religione. Un atto di fede che parte dalla realtà vissuto per poterne trovare spiegazione in quel Dio che per l’autore è così chiaro da renderlo, leggendo le pagine del libro, figura concreta.

«Una ‘bomba’ che scoppia in un cielo sereno per chi crede e non crede nelle entità celesti, perché la storia raccontata è incredibile ma è tutto vero. Dio mi parlò e mi disse: Io sono il principio e la fine. Dio allora, il giorno quindici, del mese di gennaio, dell’anno 2011 con la Sua voce, mi parlò e mi disse: io sono come la fenice, mi rigenero dalle mie ceneri. Dio mi parlò e mi disse: Dove tutto finisce c’è l’inizio», assicura lo scrittore Diana.

All’iniziativa è stato dato il patrocinio morale dalla Provincia di Caserta, dal Comune di Casal di Principe, di San Cipriano D’Aversa, di Casapesenna, dall’Associazione Primavera Castellana e dall’Associazione Terra di Riscatto.

NOTE BIOGRAFICHE – Nel 1976 vince il 1° premio Ribalta a Napoli con la pubblicazione di un libro di poesie dal titolo “Aliando la mia pazzia”. Nel 1982 si trasferisce a Sabaudia (Latina), poi a Formia(Latina) e nell’anno 1986 fa ritorno al paese nativo. Espone le sue opere in esposizioni personali e collettive dal 1976 con la partecipazione al concorso indetto nel Palazzo Reale di architettura Vanvitelliana. Nello stesso anno intraprende esperienze cinematografiche e televisive che durano fino al 1986.

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