Sequestrato procuratore a Istanbul, commando irrompe in tribunale

di Stefania Arpaia

Istanbul – E’ stato sequestrato, martedì, nel palazzo di giustizia di Istanbul il procuratore turco Mehmet Selim Kiraz.

Sarebbe un commando armato a tenere in ostaggio Kiraz che stava indagando sulla morte di Berkin Elvan, 15enne ucciso dalla polizia durante le proteste di Parco Gezi, nel 2013.

Il ragazzo è morto l’11 marzo 2014 dopo 269 giorni di coma. Era stato colpito alla testa da un candelotto di gas lacrimogeno lanciato dagli agenti durante la manifestazione.

La notizia del sequestro è stata diffusa tramite un’immagine che circola in rete che mostra il procuratore in compagnia di un uomo che gli tiene chiusa la bocca e gli punta una pistola alla tempia. Sullo sfondo la bandiera dell’organizzazione fuorilegge Partito-Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo.

Tra le richieste dei sequestratori alla polizia: la confessione in diretta del poliziotto sospettato di aver ucciso Elvan, la creazione di un tribunale popolare che giudichi tutti i poliziotti responsabili dell’uccisione, il proscioglimento di tutti i cittadini arrestati per aver partecipato alle manifestazioni in ricordo del ragazzo.

In base a quanto riferito da Halkinsesi.tv, sito vicino all’organizzazione, sembrerebbe che i rapitori avessero lanciato l’ultimatum dando tempo alle forze dell’ordine di realizzare le loro richieste entro le 15.36.

L’intero edificio è stato evacuato e circondato dagli agenti delle forze speciali, che stanno tentando di fare irruzione nel tribunale. Alcuni testimoni avrebbero riferito di aver udito anche degli spari.

“Mio figlio è morto: che nessun altro muoia. Non si può lavare il sangue con altro sangue”, avrebbe detto il padre di Berkin durante le manifestazioni di Gezi Park.

Intanto, il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha convocato una riunione con i ministri.

 

 

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