Coalizione sociale, Landini contro Renzi: “Cambiare se si vuole creare lavoro”

di Stefania Arpaia

Modena –  Il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, inveisce contro la riforma sul lavoro renziana, in occasione del lancio del movimento “coalizione sociale”.

Non si tratta di un partito, ha spiegato il sindacalista, ma di un tentativo di “accorpare movimenti, reti e mondo dell’associazionismo” per quella “domanda di giustizia sociale ora inascoltata e senza rappresentanza”.

“Bisogna smettere di raccontare delle balle – ha detto Landini – In questi sette anni quanti posti di lavoro si sono persi e quante aziende hanno chiuso? Siccome abbiamo perso quasi il 25% di produzione e milioni di posti di lavoro, se qualcuno riprende a fare qualche assunzione bene, ma se si vuole creare lavoro si deve cambiare molto”.

Convocata per sabato un’assemblea a Roma, nell’ex palazzo dell’Flm, che vorrà essere insieme un momento di riflessione e un atto fondativo per “dibattere in modo libero e aperto”.

Si tratterà di un incontro, fa sapere Landini, che preparerà anche la manifestazione del 28 marzo a Roma contro il Jobs Act e la partecipazione del sindacato a quella organizzata da Libera a Bologna, il 21 marzo, contro le mafie.

“La coalizione sociale nasce dalla certezza che la politica non è proprietà privata – ha spiegato – e da due assunti, la fine del lavoro e quello secondo cui la società non esiste, esistono solo gli individui e il potere che li governa, con cui è stato creato lo spettro di un futuro già presente con cui siamo chiamati a fare i conti in tutta Europa e che sta scatenando una guerra tra poveri. Per questo serve superare le divisioni, il frazionamento, le solitudini collettive e individuali e coalizzarsi insieme”.

“È questo lo spirito innovativo su cui si fonderà la nuova coalizione sociale, indipendente e autonoma, per una visione nuova del lavoro, della cittadinanza, del welfare e della società”, ha concluso.

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