Kiev – In seguito all’incontro in cui ha discusso con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese, Francois Hollande, di un eventuale piano di pace per la situazione ucraina, Putin annuncia che non è disposto ad accettare nessun tipo di ultimatum.
La decisione del Cremlino sembra essere molto chiara mentre il presidente russo accusa l’occidente di interferenza nella questione ucraina.
Intanto, a Kiev il governo denuncia che oltre 15oo soldati hanno oltrepassato il confine russo durante lo scorso fine settimana. Sedici i morti: 9 soldati e 7 civili, deceduti durante i bombardamenti nel Donbass. Ventisei i soldati feriti.
Le autorità locali riferiscono che colpi di artiglieria sono esplosi nelle città di Avdiivka e Debaltseve, mentre a Donetsk un impianto chimico è stato colpito nella notte producendo una violenta esplosione. Il portavoce del ministero della Difesa dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, Eduard Basurin, ha fatto sapere che l’accaduto avrebbe provocato feriti ma non ci sarebbero state fughe di sostanze chimiche nell’atmosfera.
“La questione ucraina non è esplosa per colpa della Russia ma è una conseguenza dei tentativi degli Usa e dei loro alleati occidentali che si ritengono vincitori della Guerra fredda di espandere dappertutto la loro volontà”, ha detto il leader russo in un’intervista al quotidiano egiziano Al-Ahram.
Nel frattempo la Spagna denuncia l’elevato costo delle sanzioni. Il ministro spagnolo dell’Economia, Lui de Guindos, ha in particolare sottolineato la differenza tra il costo sostenuto dall’Ue e quello sostenuto dagli Stati Uniti che, a causa di un numero inferiore di scambi, affronterebbero una spesa minore: 35 miliardi contro i 411,9 dell’Unione Europea.
Al contrario Bruxelles è pronta ad approvare l’allungamento della lista delle sanzioni individuali.
Atteso per il prossimo mercoledì l’incontro a Minsk tra tra Putin, Petro Poroshenko, Francois Hollande e Angela Merkel, che potrebbe essere “decisivo”.
