Traffico internazionale di reperti archeologici, 18 arresti in Campania

di Redazione

Caserta – Un’associazione per delinquere finalizzata allo scavo e al traffico internazionale di reperti archeologici quella sgominata dai carabinieri tra le province di Caserta, Napoli, Salerno, Frosinone e Latina, con l’esecuzione di 18 arresti.

Recuperati oltre 1500 reperti archeologici di diversa natura e datazione, oltre a numerosi reperti contraffatti per un valore complessivo di 1 milione e 600mila euro, insieme ad attrezzature per gli scavi.

L’operazione “Dedalo” è stata eseguita dai militari della stazione di Calvi Risorta (Caserta), guidati dal maresciallo Massimo Petrosino, appartenenti alla compagnia di Capua agli ordini del capitano Giovanni De Risi, e della Tutela del patrimonio culturale di Napoli, coordinati dal procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Raffaella Capasso, e dal sostituto procuratore Federica D’Amodio. I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip Nicoletta Campanaro.

L’indagine fu avviata nel 2011 dopo che a Calvi Risorta, territorio in cui sorgeva un tempo l’antica Cales, si registrò un notevole incremento degli scavi illeciti legati ad un mercato illegale di reperti archeologici non solo circoscritto alla zona casertana ma esteso fino a quella di Pompei e Pozzuoli, nel Napoletano, e Paestum, nel Salernitano.

Oltre ai “tombaroli”, in gran parte provenienti da Mondragone, sono stati individuati i principali ricettatori di riferimento – che smerciavano ad acquirenti italiani e stranieri – e i metodi di esportazione illecita soprattutto attraverso la Spagna e gli Stati Uniti. Individuati anche i sodali che si occupavano del restauro e del trasporto dei reperti.

A Pompei, nel corso di un sopralluogo, nel giardino di un’abitazione adiacente al sito archeologico, è stato scoperto uno scavo illecito nell’area della “Civita Giuliana”, attraverso il quale era stato intercettato l’ambiente di una villa romana da cui erano state sottratte – e oggi recuperate – delle superfici affrescate.

Tra i reperti recuperati un cratere a campana di grandi dimensioni del IV-II secolo a.C., un’anfora della Magna Grecia con coperchio e un’anfora a due anse verticali, tutti attribuiti al pittore pestano Assteas.

A seguire l’elenco degli arrestati:

Operazione Dedalo - elenco arrestati

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