Peppa Pig al bando in Gran Bretagna: un’offesa per i musulmani

di Emma Zampella

È un successo mondiale, ma, nonostante ciò, potrebbe essere messo al bando.

Si tratta di un cartone animato, “Peppe Pig”, che racconta la storia e le avventure di una simpatica maialina. A mettere in pericolo la sua “esistenza” sono state le nuove linee guida della Oxford University Press, la casa editrice dell’ateneo inglese che pubblica testi scolastici e prodotti editoriali educativi. Tra le indicazioni dettate da Oxford c’è, infatti, il divieto di pubblicazione di riferimenti al maiale e alla sua carne per evitare di offendere ebrei e musulmani.

Un duro colpo per i produttori della serie animata: laddove dovessero entrare in vigore le nuove regole imposte dalla prestigiosa università, molto influente negli ambienti culturali inglesi, Peppa Pig sarebbe spacciata. Un portavoce della casa editrice ha spiegato che il provvedimento si giustifica proprio con l’ampia diffusione dei loro prodotti, distribuiti in 150 Paesi: “Le nostre linee guida editoriali sono destinate a garantire che le risorse che produciamo possano essere diffuse al pubblico più vasto possibile”.

L’iniziativa, emersa nel corso di un dibattito radiofonico sulla libertà di espressione, ha suscitato molto clamore in Inghilterra, anche perché la censura arriva all’indomani degli attentati terroristici di Parigi che hanno rivitalizzato la discussione sulla libertà d’espressione.  In prima linea per salvare il popolare cartone animato e la libertà di parola ci sono proprio i rappresentanti delle comunità ebraiche e musulmane che hanno definito la vicenda un tentativo “politically correct senza senso”.

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