Giudice di Pace, gli avvocati: “Ripristinare decoro e funzionalità”

di Redazione

Aversa – La soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Frattamaggiore e l’accorpamento a quello di Aversa ha creato notevoli problemi organizzativi per l’insufficienza delle strutture ospitanti e per la carenza di personale amministrativo.

Il notevole carico di contenzioso pendente a Frattamaggiore e l’insufficienza strutturale ed organizzativa dell’ufficio accorpante, lascia di fatto i fascicoli presso l’ufficio soppresso, impedendo così la celebrazione delle udienze ad Aversa, paralizzando le attività di cancelleria, così aggravando la già precaria situazione di carenza di organico ed insufficienza di aule di udienza.

Le associazioni forensi del territorio appartenenti al circondario del Tribunale di Napoli Nord riunite in inter-associativo, in risposta ad un preciso invito dell’avvocato Gianfranco Mallardo, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Napoli delegato alle sezioni distaccate, hanno deliberato ferme azioni di protesta per l’insostenibile situazione che si è creata, tale da rendere impossibile lo svolgimento decoroso dell’attività giudiziaria, ma si sono attivate affinchè la soluzione del problema venga al più presto affrontato dal Ministero di Giustizia, in accordo con le amministrazioni locali interessate, con i rimedi straordinari dovuti al caso unico in Italia della creazione di un nuovo ufficio.

La volontà di tutte le associazioni interessate, pienamente condivisa dall’avvocato Mallardo quale rappresentante del Consiglio dell’Ordine di Napoli, è che il Giudice di Pace di Aversa deve restare aperto e funzionare, ma vanno ripristinate subito le condizioni minime per il decoro e la funzione giudiziaria.

“Abbiamo deciso – ha detto Mario Tozzi, consigliere comunale di Aversa e candidato al Consiglio dell’Ordine degli avvocati del Tribunale di Napoli Nord con la lista ‘Avvocati Uniti con Mallardo’ – di richiedere al Ministero competente, anche con l’intervento dell’Oua – Organismo Unitario dell’Avvocatura, l’invio di personale qualificato che consenta lo svolgimento delle udienze e la sistemazione dei fascicoli, nonché di richiedere al Presidente del Tribunale di Napoli Nord Elisabetta Garzo di utilizzare i locali del Tribunale di Napoli Nord lasciati liberi dalla Polizia Penitenziaria, facendo rilevare che un’eventuale ipotesi di dislocazione parziale dell’ufficio comporterebbe in ogni caso una paralisi della attività, attesa la carenza di personale ministeriale e amministrativo a disposizione”.

Tozzi, con Mallardo, ha ribadito la ferma volontà di tutte le associazioni di categoria di “non permettere che una norma mal congeniata e mal attuata porti alla paralisi delle attività forensi, con grave ripercussione sulla attività professionale e sulla negazione dei diritti dei cittadini che si vedono privare un primario baluardo di giustizia”.

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