Oscar Europei, candidature per Virzi’, Pif e la Bruni Tedeschi

di Gaetano Bencivenga

 Annunciate nel corso del Festival del Cinema di Siviglia le candidature della 27esima edizione degli Efa, European Film Award, definiti anche come gli Oscar alla migliore produzione europea dell’anno.

L’Italia, pur non potendo ambire al bottino pieno registrato lo scorso anno grazie all’ormai celebratissimo “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, può comunque fare bella figura agguantando, infine, qualche riconoscimento.

A tale traguardo potrebbe arrivarci, per esempio, Paolo Virzì, autore del thriller psicologico, ambientato nel gelido Norditalia, “Il capitale umano” in corsa anche per gli Oscar hollywoodiani, che risulta nominato nella categoria del miglior regista insieme allo svedese Ruben Ostlund (“Turist”), il russo Andrey Zvyagentsev (“Leviathan”), il polacco Pavel Pawlinowski (“Ida”), il britannico Steven Knight (“Locke”), il turco Nuri Bylge Ceylan (“Winter Sleep”), anche se la lotta per la vittoria finale sembra ristretta agli ultimi due.

O potrebbe provarci Valeria Bruni Tedeschi, protagonista del lungometraggio di Virzì, a diventare la prima attrice italiana a trionfare in tale competizione, ma per giungere a questo primato dovrà vedersela con le agguerrite francesi Marion Cotillard (“Deux jours, une nuit”) e Charlotte Gainsbourg (“Nymphomaniac-Director’s Cut voll. I e II”), le altrettanto quotate polacche Agata Kulesza e Agata Trzebuchowska (“Ida”), e la rivelazione spagnola Marian Alvarez (“La herida”).

O ancora potrebbe sorprenderci il magico Pif, candidato con il suo inno malincoironico alla lotta contro le mafie, ovvero “La mafia uccide solo d’estate”, nel terzetto della miglior commedia insieme all’iberico “Carmina y Amen” di Paco Leon e all’inglese “Le week end” di Roger Michel.

Le altre nomination nostrane riguardano la pellicola d’animazione e il documentario, dove risultano candidati, rispettivamente, “L’arte della felicità” di Alessandro Rak, piccolo caso cinematografico della passata stagione, e “Sacro Gra” di Gianfranco Rosi, già insignito del Leone d’Oro a Venezia 2013. Per passare, poi, alle altre categorie importanti citiamo il premio al miglior attore conteso dal sovietico Alexey Serebryakov (“Leviathan”), lo scandinavo Stellan Skarsgaard (“Nymphomaniac”), e ben tre rappresentanti del Regno Unito, Brendan Gleeson (“Calvary”), Timothy Spall (“Mr Turner”) e Tom Hardy, favorito della vigilia per lo splendido assolo offerto nel notturno e inquietante “Locke”.

Infine, per il miglior film regna grande incertezza tra chi potrebbe aggiudicarsi l’ambito titolo. Il sestetto presenta, infatti, titoli che, in una maniera o nell’altra, hanno riscosso grandi plausi di critica e pubblico nelle varie manifestazioni alle quali hanno partecipato, anche se “Winter Sleep” del turco Ceylan, Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes, dovrebbe farcela a spuntarla contro lo svedese “Turist” di Ostlund, il polacco “Ida” di Pawlikowski, il britannico “Locke” di Knight, il russo “Leviathan” di Zvyagentsev e lo scandaloso danese “Nymphomaniac” di Lars Von Trier. Il verdetto, deciso dagli oltre 3000 membri dell’Accademia, sarà reso noto il 13 dicembre prossimo a Riga in Lettonia, capitale europea della cultura 2014.

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