Tribunale Napoli Nord, arriva la sezione fallimentare presieduta da Caria

di Nicola Rosselli

 Aversa. Il Tribunale di Napoli Nordsi è arricchito stamani di una nuova e prestigiosa presenza.Il dottor Enrico Caria, proveniente dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, si è infatti insediato quale presidente di una delle tre sezioni in cui è articolato il neoistituito ufficio giudiziario che ha sede nel Castello Aragonese di Aversa.

Caria andrà a presiedere la sezione che tratta i fallimenti, le esecuzioni immobiliari e mobiliari ed in genere le controversie di diritto commerciale.

Il neo presidente svolgeva analogo lavoro presso il tribunale di provenienza dove si è fatto apprezzare per la sua alta professionalità e per il costante ed intenso lavoro che ha svolto. Caria è uno dei più stimati ed accreditati fallimentaristi italiani e molte dei suoi scritti e dei suoi provvedimenti hanno fatto scuola in una materia diparticolare complessità, contrassegnata per di più da profonde econtinueinnovazioni.

Unanime l’apprezzamento del Foro, degliOrdini degli avvocati e dei commercialisti e degli stessi colleghi di Caria, che hanno accolto il neo presidentecon viva soddisfazione. Con l’arrivo di Caria, il Tribunale di Aversa continua quel suo lungo e faticoso percorso che dovrà portarlo a regime nel giro di pochi mesi.

Per fine anno, infatti, è previsto anchel’arrivo di una folta schiera di magistrati che andrà a rafforzare l’organico della Procura della Repubblica guidata dal dottor Francesco Greco e dello stesso Tribunale, presieduto dalla dottoressa Elisabetta Garzo.

Un ulteriore sforzo bisogna però ora farlo con il personale di cancelleria ed amministrativo che continua ad essere carente e perciò sovraccaricato di un defatigante lavoro.

“Altro problema, che peraltro ci risulta è già da tempo all’attenzione del Ministero della Giustizia, – ha precisato l’ex senatore e sottosegretario alla Giustizia Pasquale Giuliano, che si sta interessando attivamente alla questione tribunale – è quello degli spazi che bisogna recuperare all’interno del Castello aragonese a favore di un ufficio giudiziario, come quello di Aversa, che è il quarto d’Italia. L’auspicio di tutti è che ciò avvenga senza che la Scuola di Polizia Penitenziaria, per il cui insediamento nel Castello, così come per lo stesso Tribunale,si è per anni prodigato il sottoscritto, lasci la città di Aversa”.

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