Patto Stabilita’, la maggioranza: “Falso dire che non lo rispettiamo”

di Redazione
 Cesa. Quando abbiamo scritto “Nascondere la verità o falsificarla per meri fini politici è un esercizio che non ci appartiene e che la gente di Cesa non merita” facevamo riferimento innanzitutto ai principi che ispirano i nostri comportamenti.

Se altri si sono sentiti chiamati in causa non è un problema nostro. Noi confermiamo che è falso affermare che Cesa rischia il mancato rispetto del Patto di Stabilità a causa di errori nella formulazione delle tariffe di acqua e rifiuti nel bilancio 2014 e confermiamo che Cesa rischia di sfondare i limiti del Patto di stabilità a causa dell’atto ingiuntivo di Acqua Campania relativo alla fornitura idrica non pagatadal Consorzio Idrico per un importo pari a € 552.054,52 più gli interessi.

Ma non solo, all’indicata somma vanno, poi aggiunti i crediti nel frattempo maturati, relativi al secondo, terzo e quarto trimestre 2013, complessivamente pari ad 182.609,96 (come da fattura Acqua Campania), per cui il Comune di Cesa ha maturato un’esposizione debitoria complessiva pari ad €734.664,48.

Non dimentichiamo poi i crca €180.000,00 di debiti per quote di iscrizione e partecipazione al disavanzo del Consorzio, anch’essi a rischio di pignoramento da parte di un commissario ad acta nominato dal Tar.

A ciò va aggiunto un ulteriore atto ingiuntivo di cui discuteremo prossimamente nell’approvazione delle delibere per debiti fuori bilancio per una somma di € 63.277,44.

Questa è la verità!!!

Quando parliamo di queste cose veniamo accusati di scaricare i problemi sul passato.

In realtà parlare di queste cose, significa parlare non solo del nostro presente, ma anche del nostro futuro, perché è da oggi in poi che per molti anni il paese dovrà fare i conti con debiti la cui origine affonda nel passato.

Non è colpa nostra se i debiti con il Consorzio e con Acqua Campania nascono da una delibera di Consiglio Comunale del 2010 e da una convenzione con il Consorzio stipulata il 06/05/2010, non è colpa nostra se i debiti con l’Avvocato Enselmi nascono da una delibera di giunta del 2007 per un incarico sul quale avrebbe dovuto relazionare e dell’incarico nessuno si è più ricordato fino al 2012.

In questi giorni il Presidente del Consiglio Comunale inviterà il Presidente del Consorzio per un confronto pubblico in un consiglio comunale aperto, speriamo che ci spieghi perché trattiene i soldi dei cittadini di Cesa.

Non c’era bisogno che il Pd ci ricordasse che riuscendo a dilazionare i debiti potremmo cercare di evitare di sfondare il patto. Ci sta provando il Sindaco dai primi mesi di quest’anno, ma la trattativa si è arenata su nostra proposta di dilazione a dieci anni contro quella di Acqua Campania di regolazione del debito complessivo di € 734.664,48 più interessi in tre anni.

La proposta del Pd di avviare una trattativa con la regione Campania è ragionevole e sensata, ma giunge tardi, l’abbiamo già fatto.

Alleghiamo infatti la lettera del sindaco del 26 agosto scorso e la risposta dell’assessore regionale del 29 agosto che invita il direttore generale per l’Ambiente ad attivare un tavolo di confronto al quale siamo in attesa di essere convocati.
La maggioranza consiliare

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