Casapesenna. Caso vigili, De Rosa: “Finiti sotto processo mediatico”

di Redazione

 Casapesenna. “Ho deciso di indire questa conferenza stampa per alcuni gravissimi avvenimenti che, nelle ultime 48 ore, hanno portato alla ribalta dei media il nostro territorio già troppe volte martoriato”.

Si è detto molto contrariato per quanto andato in onda sulle reti regionali in ordine al caso dei tre vigili urbani di Casapesenna, indagati per truffa.

“Ora però sono io che come cittadino, e come sindaco voglio denunciare i metodi poco ortodossi – prosegue De Rosa – poco democratici e inquisitori usati dai media. Sappiamo tutti che giorni fa tre vigili urbani di Casapesenna hanno ricevuto un provvedimento di custodia cautelare. Il fatto in sé è gravissimo, ma è gravissimo che noi tutti, e in primis il sottoscritto, come sindaco, siamo stati messi sotto processo mediatico. Ho subito una vera e propria incursione nella mia stanza, da parte dei giornalisti di una testata regionale, senza chiedere alcun permesso o consenso al rilascio di un’intervista hanno iniziato ad incalzare su temi non inerenti la vicenda dei vigili, pretendendo risposte che non ero assolutamente tenuto a fornire. E’ intollerabile che in uno stato democratico si usino modalità da regime, e poi noi saremmo il Paese dove non c’è legalità? Anche la prepotenza è una forma di illegalità. La legalità non si racconta, non si sventola, la legalità è data da azioni concrete. Quando non ero sindaco, da cittadino e imprenditore ho fatto la mia parte, ho denunciato, lo rifarei, ma non è stato questo il cavallo di battaglia nelle elezioni. La vera legalità è silenziosa non ha bisogno di microfoni. Se l’episodio dei vigili fosse accaduto in altre città, la responsabilità sarebbe stata dei singoli. E’ accaduto qui, la responsabilità diventa collettiva. Allora vuol dire che dobbiamo uscire dal silenzio.

“Abbiamo utilizzato – spiega il sindaco – i beni confiscati alla camorra restituendoli ai cittadini, ristabilendo così il principio di legalità e il concetto di bene comune. Allora, perché infangare un’intera amministrazione? Sembra che di azioni concrete ne stiamo facendo abbastanza. Per quanto concerne poi i processi di camorra il Comune si costituirà sempre parte civile”.

“Infine – conclude Marcello De Rosa – per ritornare al problema degli agenti di polizia municipale, posso affermare che il reato contestato dalla magistratura fa riferimento ad un periodo in cui non ero ancora alla guida del paese. Per quelle che sono le mie competenze posso affermare che nei confronti dei vigili è partito un provvedimento disciplinare. Ora dobbiamo solo guardare in avanti, creare un’atmosfera diversa, perché, questo territorio vuole andare avanti ed il percorso intrapreso va proprio in questa direzione”.

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