Bilancio, si prospetta un Consiglio Comunale “fiume”

di Antonio Arduino

 Aversa. Il Consiglio comunale per l’approvazione bilancio 2014, programmato per fine settembre, potrebbe essere il più lungo tra quelli moderati dal presidente Giuseppe Stabile nei primi due anni e mezzo dell’amministrazione Sagliocco.

La ragione è la presenza di 43 emendamenti presentati dall’opposizione rappresentata dai cosiddetti consiglieri dissidenti ed uno presentato dal consigliere comunale indipendente aderente alla maggioranza Paolo Santulli. Tra i firmatari degli emendamenti presentati dall’opposizione c’è Salvino Cella, candidato sindaco alle amministrative del 2012 in una coalizione di centro sinistra a cui aderiva il Partito Democratico, e il collega di schieramento Salvatore Candida.

Una scelta, quella di firmare gli emendamenti insieme cosiddetti consiglieri dissidenti, non condivisa da Cella ma accettata per decisione di partito. “Ho firmato per manifestare, in maniera chiara, la mia adesione all’opposizione consiliare, messa in discussione più di una volta da chi parla senza riflettere. Cosicché la mancata firma agli emendamenti presentati dall’opposizione poteva essere interpretata come una mia non dichiarata volontà di dare forza alla maggioranza”, spiega l’ex candidato sindaco e consigliere provinciale.

“Come ho detto ai colleghi consiglieri, personalmente – continua – ritengo che non si debbano presentare emendamenti ad un bilancio perché spostare delle somme da una parte all’altra non ne modifica la struttura”. “Spendere qualche migliaia di euro per un’iniziativa sottraendoli ad un’altra – afferma l’esponente del centrosinistra – non cambia la sostanza del documento contabile ma serve solo ad apparire. Cosa che non è nella mia natura, così come non è nella mia natura chiamarmi fuori da un partito in cui credo”.

“Un bilancio – continua Cella – va analizzato nel suo complesso, per valutare se porta benefici alla città ed è su questa base che si approva o si boccia, Se non va, un bilancio si cambia non si modifica con emendamenti che non modificano la sostanza delle cose ma spostano soltanto piccole somme per favorire iniziative d’immagine che possono essere pubblicizzate dai promotori al fine di guadagnare eventuali consensi elettorali”.

“Certo – dice Cella – sotto gli emendamenti presentati dall’opposizione c’è anche la mia firma ma solo per rispetto della volontà del partito, perché personalmente avrei preferito non firmare affinché fosse chiaro, una volta per tutte, che nel consiglio comunale di Aversa esistono due opposizioni quella di centrodestra è quella di centro sinistra, della quale faccio parte”.

“Del resto – continua l’ex candidato sindaco – domando ai colleghi dell’opposizione se la maggioranza dovesse approvare gli emendamenti presentati loro voteranno positivamente un bilancio sul quale hanno delle perplessità?”. “Infine, considerando che la responsabilità delle tante cose negative presenti nella nostra città, su alcune delle quali sta indagando la magistratura contabile, sono conseguenza dell’attività amministrativa svolta nell’ultimo decennio che vedeva tra i componenti della maggioranza parte dei consiglieri che oggi rappresenta l’opposizione di centro destra, chiedo ai colleghi dell’opposizione di centro sinistra, in particolare a quelli del mio partito, come potrebbe essere possibile governare insieme a chi ha contribuito a portare la città nelle condizioni in cui si trova, pretendendo oggi di criticare i risultati che ha contribuito a realizzare?”.

Insomma, per Cella, per cambiare la città non bastano i pannicelli caldi, rappresentanti dalle proposta di emendamento al bilancio, occorre cambiare la classe politica che la dirige.

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