Allagamenti, Dello Vicario: “Cosa fa Sagliocco per prevenirli?”

di Nicola Rosselli

Gianpaolo dello VicarioAversa. Cosa sta facendo l’amministrazione Sagliocco per evitare i continui allagamenti in caso di pioggia ed evitare eventuali possibili piccoli e grandi disastri in questo settore?

A chiederlo, con un’apposita e articolata interrogazione il consigliere comunale di Fi e vice presidente dell’amministrazione provinciale Gianpaolo dello Vicario.

“La Regione Campania – ricorda l’esponente ex An – ha invitato enti e sindaci in indirizzo, ambito rispettive competenze e responsabilità in materia di protezione civile, di disporre la vigilanza sul territorio al fine diverificare il regolare funzionamento del reticolo idrografico e dei sistemi d’intercettazione e smaltimento delle acque meteoriche, di monitorare le aree a rischio e le zone interessate da fenomeni di dissesto o soggette ad allagamenti. Ha, altresì, invitato alla predisposizione dell’eventuale attuazione delle misure a tutela della pubblica e privata incolumità, previste nelle rispettive pianificazione di emergenza per il rischio idraulico ed idrogeologico, con particolare riguardo per le aree a rischio allagamenti,zone limitrofe a canali e corsi d’acqua minori, alvei strada, sottopassi, locali terranei o comunque sottoposti alla sede stradale”.

“Con l’emanazione delle nuove direttive nazionali e regionali – continua l’avvocato aversano – si è andata sempre più affermando la consapevolezza che le attività di Protezione Civile non debbano solo limitarsi alla gestione dell’emergenza. Per una seria politica di mitigazione dei rischi e di limitazione dei danni, la previsione (…attività dirette allo studio ed alla determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi, alla identificazione dei rischi ed alla individuazione delle zone del territorio soggette ai rischi stessi) e la prevenzione (…attività volte a evitare o ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi calamitosi anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione) dei fenomeni calamitosi”.

Scendendo nello specifico, dello Vicario afferma: “Le autorità comunali di Protezione Civile (Sindaci) sono tenute, secondo le normative nazionali e regionali vigenti, a disporre di tutti i dati utili di conoscenza delle situazioni a rischio del proprio territorio, vogliano attuare o realizzare le condizioni per non trovarsi impreparati di fronte alle emergenze. Il sistema delle conoscenze, corredato dai dati cartografici e delle informazioni tecnico-amministrative, consente di porre in essere sul piano tecnico le proposte rivolte all’eliminazione o al contenimento dei fattori di rischio. Il sindaco, secondo l’articolo 15 della Legge 225/92, detiene l’importante funzione di ‘autorità comunale di Protezione Civile’. Lo stesso al verificarsi delle emergenze assume la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza. È evidente come il Comune sia il primo tassello nel mosaico della gestione delle emergenze intorno al quale si organizzano le altre strutture. ‘Ogni Comune – secondo l’articolo 108 del decreto legislativo 112/98 – deve dotarsi di una struttura comunale di Protezione Civile’, e la sua disciplina deve essere disposta con appositi regolamenti previsti dall’articolo 51 della legge 142/90”.

All’attualità l’interrogazione evidenzia che “il bollettino della Regione Campania ha preannunciato giorni di nuvolosità in intensificazione che sarà associata a precipitazioni sparse che assumeranno anche carattere di moderato o forte rovescio o temporale e che con il sopraggiungere della stagione invernale tali fenomeni si ripeteranno frequentemente. Dopo solo una semplice giornata di pioggia i quotidiani locali ed i siti di informazione hanno ironicamente paragonato Aversa a Venezia, evidenziando la più totale assenza di interventi di prevenzione. Inoltre, Aversa nella scala di valori della protezione civile è considerato comune a rischio sismico di secondo livello ed è l’unico grande comune della Regione Campania sfornito di Piano di Protezione Civile. Senza dimenticare che, non partecipando ad un bando regionale per l’assegnazione di un finanziamento europeo da 80 mila euro, concessi a fondo perduto, ha clamorosamente fallito l’opportunità che avrebbe consentito all’ente comunale di realizzare un piano per la Protezione civile e di ottemperare in tal modo alla normativa vigente”.

Partendo da queste premesse, l’esponente politico chiede di conoscere: “Quali azioni di vigilanza ha disposto il sindaco sul territorio al fine diverificare il regolare funzionamento del reticolo idrografico, dei sistemi d’intercettazione e smaltimento delle acque meteoriche e di monitorare le aree a rischio; quali misure ha disposto a tutela della pubblica e privata incolumità, previste nelle rispettive pianificazione di emergenza per il rischio idraulico ed idrogeologico, con particolare riguardo per le aree a rischio allagamenti,zone limitrofe a canali e corsi d’acqua minori, alvei strada, sottopassi, locali terranei o comunque sottoposti alla sede stradale; come il sindaco ha disposto, secondo le normative nazionali e regionali vigenti, tutti i dati utili di conoscenza delle situazioni a rischio del proprio territorio, e come voglia attuare o realizzare le condizioni per non trovarsi impreparati di fronte alle emergenze; quali azioni ha intenzione di porre in essere sul piano tecnico rivolte all’eliminazione o al contenimento dei fattori di rischio”.

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