Riforme: ok in Senato all’abolizione delle Province

di Redazione

 Roma. Procedono a ritmo serrato anchemercoledì 6 agosto le votazioni sul ddl riforme in corso al Senato. Durante la seduta, l’assemblea ha cominciato ad affrontare anche la riforma del titolo V della Costituzione e l’Aula di Palazzo Madama ha approvato, tra l’altro, la soppressione delle Province dall’articolo 114 della Costituzione.

L’assemblea ha approvato infatti con 179 sì, 41 no e 9 astenuti l’articolo 28 del ddl riforme, che sopprime la menzione delle Province tra le articolazioni territoriali della Repubblica. Via libera anche all’articolo 27 del ddl riforme che sopprime il Cnel (per il quale ha votato a favore anche la Lega).

Tra i punti chiave del testo approvati in giornata anche l’articolo 25 che stabilisce che sarà solo la Camera dei deputati a votare o revocare la fiducia al governo. Approvato anche l’articolo 26, secondo cui d’ora in avanti l’autorizzazione a che la magistratura ordinaria possa procedere nei confronti del premier o dei ministri sarà data dalla sola Camera dei deputati.

Novità anche sul fronte delle leggi di iniziativa popolare. Il numero di firme necessarie per le proposte di legge di iniziativa popolare sarà di 150mila firme. Si innalza, dunque, la soglia di 50 mila firme previste dalla Costituzione attuale, ma si ridimensiona, grazie a un emendamento dei relatori al ddl, il tetto 250 mila previsto dal testo approvato dalla commissione.

Un emendamento dei relatori introduce anche i referendum propositivi e d’indirizzo. “La legge costituzionale”, afferma la norma che dovrà essere votata in Aula, stabilisce “condizioni ed effetti” di quei referendum e “di altre forme di consultazione, anche delle formazioni sociali”.

Il traguardo della maratona sulle riforme si avvicina e il premier Renzi sarà al Senato giovedì 7 quando si spera di poter arrivare alla votazione finale, con un giorno di anticipo rispetto al termine dell’8 agosto che la maggioranza si era data.

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