“A Carmine, l’appassionato ragazzo dai mille impegni”

di Redazione

 Gricignano. Lo sai, non ricordo quando e stato il giorno in cui ci siamo conosciuti. Ma ricordo bene che e bastato poco per andare d’accordo. Una tastiera, un mouse, un monitor e tanto amore per la tecnologia.

All’inizio, lo ammetto, tutti quei pezzi in quella lamiera erano solo nomi e non sapevo come metterli insieme. Ma tu lo sapevi bene e così, come un puzzle, insieme, abbiamo dato vita al mio primo pc. Te lo ricordi? Non penso tua abbia sempre avuto una carenza nel ricordare le cose, come i tuoi appuntamenti, sempre in ritardo.

Eri il ragazzo dai mille impegni ma nonostante tutto li portavi a termine tutti e avevi anche il tempo di studiare. Ancora adesso non so come facevi. Ma un giorno mi dirai il segreto. Ricordo ancora quando in negozio chiamavano i clienti e volevano parlare solo con te, inventavamo mille scuse per non farti disturbare nel tuo studio, non potevamo dare quel numero segreto che sapevamo in pochi. Su quel numero avresti sicuramente risposto che eri disponibile. Eri fraterno con me, non solo il mio capo, ma l’amico, il mio confidente, il mio fratellone più grande. Passavano giorni e anni e non mi accorgevo di quanto ero cambiato. Adesso sapevo cosa fare e come farlo.

Eh sì, sei stato proprio bravo con me. Adesso potevo confrontarmi con te, ne capivo qualcosa pure io, ma mi battevi sempre, sapevi sempre qualcosa che io non sapevo: “E’ un mostro”, pensavo, “mà comm fa?”. Era il tuo immenso amore verso gli altri e il tuo prodigarti, per questo riuscivi ad arrivare dove io non arrivavo. Le circostanze della vita ci hanno portato lontano, molto lontano, ma nonostante tutto eravamo legati ancora non solo dalla stessa passione ma da un qualcosa di speciale.

Ricordo ancora quando mi affidarono il mio primo incarico, ti chiamai di corsa e ti diedi la notizia: ti confessai che avevo paura di non essere all’altezza ma tu, anche tramite telefono, riuscivi a darmi sicurezza e fiducia in me. Ed io sapevo che se non fossi riuscito a fare qualcosa ti avrei chiamato. Tu c’eri sempre. Ancora mi emoziono quando penso alla prima volta che mi hai detto: “Bravo avrei fatto la stessa cosa”. Non c’era e non ci sarà mai niente che potrà compensare quel tuo apprezzamento. Adesso tutti dicono che non ci sei più, ma questa cosa non vale per me. Siamo ancora legati, io ho quel numero segreto che nessuno ha.

Tu sei con me ogni attimo, adesso più che mai, ogni volta che sfioro il mouse e la tastiera tocco quelle mani che mi hanno insegnato tanto e se chiudo gli occhi ti rivedo in quel monitor mentre dalla casse sento la tua voce che mi guida.

Sarai sempre con me ogni giorno, coltiveremo insieme la nostra passione e lavoreremo di nuovo insieme, senza fare troppo tardi la sera però! A Carmine, il mio amico speciale, da Gigggino (come mi chiamavi tu, con 3 g!).

Luigi Savio

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