Ucraina, bomba su asilo: uccisi almeno 10 bambini

di Redazione

 Kiev. Strage di bambini in Ucraina dove i ribellidell’autoproclamata Repubblica di Donetsk accusano l’esercito di Kiev di aver bombardato un asilo a Makievka.

“Gli accertamenti preliminari indicano che sono stati uccisi più di 10 bambini”, fa sapere il vicepremier Andrei Purghin. Non ci sono altre conferme.

Intanto,è battaglianell’est dell’Ucraina dove è in atto il tentativo di Kiev di riappropriarsi dei territori conquistati dai separatisti filorussi, mentre a fatica va avanti la ricerca di una tregua tra le parti e si riaccende la guerra a suon di sanzioni tra Mosca e l’Occidente.

Le truppe di Kiev sono riuscite ad entrare a Lugansk ed hanno riconquistano un quartiere della città bastione dei miliziani. Nella città sono ancora in corso combattimenti. Lo fa sapere il portavoce del Consiglio di sicurezza di Kiev, Andrii Lisenko, citato dall’emittente Ictv e dalla testata online 112.ua.

L’esercito ucraino e i miliziani filorussi stanno combattendo casa per casa nelle strade di Lugansk. “Un distretto di Lugansk è stato liberato, – afferma il portavoce Lysenko – ora la battaglia è nelle strade del centro città”.Lo stesso ha reso noto che sono stati ritrovati quindici cadaveri di civili del convoglio in fuga da Lugansk colpito lunedì. Il governo ucraino accusa i filorussi, che respingono invece ogni responsabilità.

La Russia sta lavorando a nuove misure di ritorsione da adottare se l’occidente deciderà altre sanzioni. Lo fa sapere il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov. “Lavoriamo a diverse opzioni – spiega – Abbiamo ripetutamente detto che la Russia non è per le sanzioni e non ha iniziato a farle. Ma nel caso che i nostri partner continuino con pratiche non costruttive e distruttive stiamo preparando nuove misure”.

Le contro-sanzioni russe nei confronti di Ue e Usa potrebbero non limitarsi al settore agroalimentare e arrivare a colpire le importazioni di beni industriali, come le automobili. Lo ha scritto il quotidiano Vedomosti. Due “funzionari federali” hanno rivelato al giornale che subito dopo l’imposizione delle ultime sanzioni occidentali, il governo russo ha inviato a Putin un ampio elenco di possibili misure di ritorsione, tra cui il capo del Cremlino ha dato per ora il via libera solo a quella che prevede l’embargo sull’import alimentare.

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