Baby squillo, Floriani assolto grazie a emendamento Mussolini?

di Redazione

 Roma. Otto le persone che rischierebbero il rinvio a giudizio per la vicenda delle baby squillo ai Parioli di Roma. La notizia arriva dopo la chiusura del primo filone di inchiesta, per sfruttamento e droga.

Tra coloro che potrebbero andare a processo ci sono Mirko Ieni, due suoi complici, due clienti e la madre di una ragazza.Proprio Ieni, lunedì mattina, ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere per evitare che le sue dichiarazioni “possano essere manipolate da tg e giornali”.

L’uomo, già arrestato a fine ottobre con l’accusa di aver gestito il giro di prostituzione di due ragazzine studentesse in un appartamento ai Parioli, si è giustificato così davanti al gip Maddalena Cipriani che una settimana fa ha disposto per lui un’ordinanza agli arresti domiciliari, con l’uso del braccialetto elettronico, contestandogli di aver sfruttato la prostituzione di due 19enni in un appartamento in zona Vescovio. Una delle due avrebbe avuto anche una relazione sentimentale con Ieni. Un’altra ragione, questa, che avrebbe spinto l’uomo a non rispondere ai magistrati.

Prosegue, intanto, l’indagine sui clienti. Finora ne sono 40 quelli individuati, 20 dei quali sarebbero indagati, tra cui Mauro Floriani, dirigente di Trenitalia e marito della senatrice di Forza Italia Alessandra Mussolini. Dieci dei clienti indagati hanno chiesto il patteggiamento. Alcuni puntano al fatto che le ragazze avrebbero mentito sulla loro età, non dichiarando di essere minorenni. Come spiega l’avvocato Agostino Mazzeo, difensore di uno degli indagati: “La posizione del mio assistito è già ben ridimensionata. – spiega Mazzeo -E’ già emerso dall’incidente probatorio che le ragazze mentivano sulla propria età”. Anche lo stesso Floriani ha riferito di credere che la ragazza avesse 19 anni.

Intanto, il Fatto Quotidianooggi scrive che l’ex finanziere, sposato da 25 anni con la Mussolini, potrebbe essere assolto dal reato di prostituzione minorile grazie a un emendamento che proprio la moglie riuscì a introdurre nella legge checomportava la condanna a quattro anni di carcere in caso di rapporti sessuali con minori, ma soltanto nel caso che l’adulto fosse a conoscenza della reale età della vittima, consenziente o no che fosse. Certo che la Mussolini non poteva immaginare che a usufruire, eventualmente,dello “sconto” sarebbe stato il marito.

Ad ogni modo,dopo le voci che davano i due alla rottura totale (si diceva che la Mussolini l’avesse cacciato di casa) domenica i due sono riapparsi insieme nella chiesa di Sant’Ippolito, a Roma. Come racconta il Corriere della Sera occasione è stata una piccola festa organizzata dalla comunità per salutare don Jeremia Niaga Mugo pronto a tornare in Kenya.

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