Spaccio tra il Casertano e il Basso Lazio: 9 ordinanze cautelari

di Redazione

 Caserta. Nella mattinata di mercoledì, i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Pontecorvo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di nove persone ritenute responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

A sette di loro è stata applicata la custodia cautelare in carcere, mentre agli altri due la misura dell’obbligo di dimora nei paesi di rispettiva residenza. Con la vasta operazione antidroga, eseguita in più territori (San Giorgio a Liri, Cassino, Sora e Isola del Liri, tutti in provincia di Frosinone, e Balsorano, in provincia dell’Aquila) e svolta con il supporto dei comandi dei carabinieri competenti per territorio, nonché di un elicottero del nucleo di Pratica di Mare, è stata disarticolata una consistente attività di spaccio che da tempo si svolgeva tra la provincia di Casetta e il basso Lazio.

L’indagine (dagli investigatori denominata convenzionalmente “domitia”, dal luogo di abituale approvvigionamento dello stupefacente, e cioè il litorale domitio del comune di Castelvolturno) era stata avviata dai carabinieri di Pontecorvo nell’ottobre 2010, a seguito dell’ennesimo sequestro di eroina operato nei confronti di un giovane tossicodipendente del luogo. Ben presto le investigazioni avevano consentito di accertare l’esistenza di una frastagliata rete di spaccio di droghe c.d. pesanti, soprattutto del tipo cocaina ed eroina, tra la Campania e il basso Lazio.

Il procedimento penale relativo all’indagine “domitia” costituisce troncone di una più ampia attività di indagine, anche questa svolta dai militari della compagnia di Pontecorvo, che aveva condotto, negli anni precedenti, all’esecuzione di numerosi fermi a carico sia di soggetti di origine africana – dimoranti nel casertano – sia di persone legate alla malavita locale, accomunati dalla gestione di un imponente traffico di stupefacenti impiantatosi tra le due province confinanti.

Nel corso delle indagini, sono state eseguiti anche numerosi arresti in flagranza di reato e il sequestro di consistenti quantitativi di droga, ed è stato ricostruito un quadro gravemente indiziario a carico di diversi soggetti risultati svolgere, in modo continuativo e professionale, un’estesa attività di spaccio, con ramificazioni sia nella malavita del basso Lazio, sia nel casertano: gli spacciatori del basso Lazio acquistavano lo stupefacente da fornitori nigeriani e ghanesi stanziati sul litorale domitio, che essi raggiungevano con cadenza giornaliera. Gli acquirenti/spacciatori sovente trasportavano lo stupefacente ingerendolo oppure celandolo nella cavità rettale, con grave pericolo dunque per la propria incolumità personale.

Le investigazioni si sono avvalse dell’esame di tabulati telefonici, nonché di attività di intercettazione telefonica e, infine, di numerosi servizi di osservazione e pedinamento, che sono valsi ad eseguire, nelle varie fasi dell’indagine, complessivi dodici arresti in flagranza di reato di detenzione, ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti, nonché il sequestro di svariate partite di droga acquistate sul litorale domitio per essere poi spacciate nell’illecito mercato frusinate.

Gli arrestati: in carcere Luca Baldassarra, 38 anni, di Sora; Gilberto Di Vona, 26, di Sora; Bianca Volpone, 38, di Sora; Giuseppe Giangrande, 48, di Cassino; Marco Saccucci, 37, di Sora; Stefano Terrezza, 39, di Cassino; Giovanni Cascherà, 28, di Sora; obbligo di dimora per Jennifer Le Tuault, 29, di Atina (Frosinone); Stefano Mattacchione, 35, de L’Aquila.

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