Camorra, identificato il cadavere carbonizzato trovato a Boscoreale

di Redazione

 Napoli. Il cadavere carbonizzato di Francesco Fattorusso, 45 anni, è stato trovato mercoledì sera, in via Boccapianola, a Boscoreale (Napoli), all’interno di una vettura ferma non lontano dallo svincolo della statale 268.

L’uomo è ritenuto legato agli ambienti dello spaccio di stupefacenti del Piano Napoli di Boscoreale e al gruppo che fa capo agli Aquino-Annunziata. È il fratello di Sergio Paolo Fattorusso, recentemente arrestato per lo scandalo del traffico di cocaina nelle piante tropicali che ha coinvolto pure alcuni professionisti dell’area vesuviana.

La Volkswagen Tiguan – intestata alla moglie – è stata ritrovata in fiamme in una strada di campagna al confine tra Boscoreale e Poggiomarino e tagliata a metà dal cavalcavia della statale 268. Le fiamme hanno reso irriconoscibile il cadavere del 45enne, mentre sulla sua identità non sono arrivate immediatamente conferme poiché persone vicine a lui si sono rese irreperibili fino alla mattinata di oggi.

Sul caso è stato aperto un fascicolo dalla Dda di Napoli che ha delegato le fasi delle indagini al nucleo investigativo dei carabinieri di Torre Annunziata. Alla luce degli ultimi episodi, il ministro dell’Interno Angelino Alfano lunedì mattina sarà in Prefettura a Napoli, dove presiederà una seduta del Comitato Nazionale Ordine e Sicurezza pubblica, alla quale parteciperanno i vertici nazionali delle forze dell’ordine e della magistratura.

Sale ancora la tragica conta dei cadaveri carbonizzati ritrovati a bordo di un’auto nella provincia di Napoli. Sono sette i casi dall’inizio del mese di febbraio, molti di questi riconducibili con sicurezza a regolamenti di conti all’interno dei clan camorristici attivi nel Napoletano. Il fenomeno ha spinto la Commissione Antimafia a compiere una serie di audizioni lo scorso 12 marzo in Prefettura a Napoli, dove sono stati ascoltati i vertici locali delle forze dell’ordine, il procuratore e il prefetto di Napoli.

Massimiliano Manfredi, deputato e membro della Commissione, parlando al termine della giornata di audizioni, attribuì la matrice degli omicidi a “un riassetto nel clan Moccia, uno scontro tra i senatori e le nuove leve per la gestione del clan”.

Il primo ritrovamento risale al 6 febbraio a Giugliano, nella zona di Licola; alcuni giorni dopo. il 17 febbraio, i carabinieri e i vigili del fuoco, impegnati a spegnere le fiamme che avvolgevano un’utilitaria a Caivano, trovarono all’interno due cadaveri. Il 21 febbraio, un nuovo caso, questa volta a Grumo Nevano in via Cupa San Domenico.

Il 3 marzo un nuovo caso a Casandrino, in via Lavinaio: il corpo di un uomo fu ritrovata all’interno di un’auto risultata di proprietà di un pregiudicato. Due giorni fa a Casamarciano, vicino Nola, il ritrovamento all’interno di una macchina data alle fiamme il corpo di un uomo, incensurato. In questo caso, le indagini dei carabinieri tenderebbero a escludere la matrice camorristica. L’ultimo caso oggi pomeriggio, con il ritrovamento a Boscoreale del cadavere carbonizzato di un uomo in via traveresa Boccapianola.

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