Sequestro terreno, Brancaccio: “Dispendio di uomini per una semplice notifica”

di Redazione

 Orta di Atella. Sento il dovere, come primo cittadino di Orta di Atella, di rivolgermi alla cittadinanza, tutta, per chiarire, in maniera perspicua, gli esatti termini di una vicenda che tanto clamore ha suscitato negli ultimi giorni e che, alla fine, ha condotto alla esecuzione di un provvedimento di sequestro nei confronti di un nostro concittadino.

In via del tutto preliminare è bene puntualizzare che al sottoscritto, così come ai consiglieri comunali, è stato notificato, esclusivamente, un verbale di esecuzione di sequestro disposto nei confronti di terzo e non già informazione di garanzia o atto speculare. Di tal che, non si è neppure (ufficialmente) a conoscenza dei reati contestati, essendo gli stessi descritti soltanto nel decreto di sequestro preventivo notificato a terzo soggetto. Da ciò la disinformazione ingeneratasi nelle ore successive alla esecuzione di detto sequestro.

In alcuni casi, addirittura, si è dato atto, falsamente, della esecuzione di un sequestro di beni personali del sottoscritto e dei consiglieri indagati o presunti tali. In altri, di provvedimenti restrittivi eseguiti nei confronti del sottoscritto e di terzi. E’ d’uopo, allora, dimensionare in maniera esatta la peculiare vicenda ed approfondire la ragioni di un certo, indebito, procurato allarme.

Ebbene,(come riscontrato in seguito alla notifica del menzionato atto di esecuzione di sequestro concernente terzi) in data 30 gennaio 2014 è stato sottoposto a sequestro preventivo un campo di calcetto esistente all’interno del Comune di Orta di Atella, poiché realizzato, asseritamente, in dispregio della normativa urbanistica vigente.

Sul punto devono porsi in risalto i seguenti dati: non trattasi di cambio di destinazione d’uso; la realizzazione di impianti sportivi nel “territorio rurale aperto” è assentita dal Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale); il Puc adottato dalla Giunta pone l’impianto sportivo, previsto dalla concessione, in una zona di standard, quindi di interesse pubblico a conferma della possibilità i concedere la deroga; sarà depositata presso la Procura della Repubblica articolata memoria difensiva, supportata da allegazione tecnica, idonea ad informare qualsivoglia responsabilità del sottoscritto e degli altri soggetti indagati.

Anche da questo punto di vista il sottoscritto avverte la necessità di dover rasserenare la cittadinanza ortese: lo scrivente e gli altri consiglieri comunali, ai quali non è stato notificato alcun avviso di garanzia, sono indagati per abuso d’ufficio per aver consentito la realizzazione di un campo di calcetto in conformità anche allo strumento urbanistico provinciale! E di tanto ci si assume tutta la responsabilita’ politica!

Ma della speciosa vicenda, che verosimilmente sarà approfondita nelle sedi opportune, vi è un particolare che sicuramente non sarà sfuggito ai cittadini di Orta: il sindaco non e’ uguale agli altri cittadini, o perlomeno non viene trattato da eguale!

Già agli inizi della settimana, i membri del consiglio comunale venivano convocati presso la caserma dei carabinieri territoriali per ricevere notifica del citato atto; il tutto sarebbe dovuto avvenire giovedì 30 gennaio 2014, alle ore 10. Tutti tranne il sottoscritto perché alcuna convocazione informale veniva recapitata al sottoscritto. Quest’ultimo, in ogni caso, unitamente agli altri consiglieri potenziali destinatari dell’atto, si recava ugualmente in caserma, accompagnato dal tenente di polizia locale Salvatore Mozzillo. Ivi giunto, nell’attesa di essere ricevuto dall’ufficiale di pg legittimato, veniva reso edotto della caccia all’uomo aperta in città: tre auto e un cellulare dei carabinieri con 10 agenti armati presso la abitazione del sottoscritto; dispiegamento di forze dell’ordine nei pressi del comune ad interpellare i dipendenti comunali circa la presenza del “loro capo”, ricerche forsennate nei pressi della abitazione del sottoscritto. Il tutto per notificare l’avviso di esecuzione di un sequestro concernente terzi.

Ma il dato paradossale è un altro: il tutto avveniva nel mentre il sottoscritto si trovava in caserma. Il dato viene posto all’attenzione dell’Arma dei Carabinieri nella persona dei superiori gerarchici nazionali e locali per ragioni che risaltano ictu oculi: c’era bisogno di un così magniloquente dispendio di uomini delle forze dell’ordine per una così banale notifica? Perché il sottoscritto non è stato convocato di persona presso la caserma sede? Non certo per problemi di rintracciabilità. Tra l’altro, il sottoscritto custodisce gelosamente l’invito a presentarsi rilasciato dai carabinieri recatisi presso la sua abitazione avente orario 10,20: come già rammentato dalle 10 in poi lo stesso si trovava presso la caserma!

Sulle ragioni di un simile trattamento, contrario anche ai basilari principi di uguaglianza sanciti nella Costituzione Repubblicana, ci sarebbe tanto da dire ed opinare e non soltanto rispetto all’allarme procurato in città, allo spreco di forze ed energie ed alla non obiettività che ha connotato l’operare di taluni rappresentanti della forza pubblica.

I cittadini, invero, a tempo debito sapranno e comprenderanno le ragioni di un simile, parziale, modus operandi; oggi è il momento di tacere, per il bene comune e per l’intima convinzione che certi Malaussene, “verrà il giorno in cui” (diceva Manzoni) per certi paladini della giustizia si ostenteranno tutte le loro miserie: ed allora “sarà stridore di denti”. In conclusione, cari amici di Orta, “non abbiate paura”, ma imparate ad essere diffidenti! Intelligenti pauca!

Il sindaco di Orta di Atella, Angelo Brancaccio

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