Luxuria fermata a Sochi, accusata di propaganda gay

di Stefania Arpaia

 Sochi. Fermata ieri dalla polizia russa per aver mostrato una bandiera pro-gay. È accaduto a Vladimir Luxuria, l’attivista che ha mostrato pubblicamente in segno di provocazione, una bandiera arcobaleno con scritto in russo: “e’ ok essere gay”.

Poco prima dell’arresto aveva pubblicato su Twitter una foto in cui sventolava la bandiera, con scritto: “Sono a Sochi! Saluti con i colori della rainbow, alla faccia di Putin!”. Poche ore dopo l’ex politica è stata fermata dalla polizia, accusata di aver fatto propaganda gay, vietata in territorio russo. Una telefonata della stessa Luxuria ha allertato Imma Battaglia, presidente onorario dell’associazione “Di’GayProject”, ente romano a favore dei diritti dei gay, in cui diceva: “Mi hanno presa con la bandiera e mi hanno portata via. Sono chiusa in una stanza parlano solo in russo e non capisco niente, aiutatemi”.

A diffondere la notizia del fermo è stato Flavio Romani, presidente dell’Arcigay, e immediato è stato il coinvolgimento del ministro degli esteri. Imma Battaglia ha infatti dichiarato: “Ho parlato personalmente con Emma Bonino, mi ha confermato che ha già attivato il Consolato e l’Unità di crisi della Farnesina. Stanno cercando Vladimir Luxuria in tutti i posti di polizia di Sochi”.

Ha riferito anche che l’atteggiamento degli agenti è stato brutale e aggressivo mentre da Sochi hanno affermato che Luxuria “non ha subito alcuna violenza ne intimidazione”. L’ex parlamentare, che si era recata in Russia per realizzare un servizio per il programma televisivo “Le iene”, è stata rilasciata in tarda serata intorno alle 23.40 ora italiana. Con un sms ha rassicurato la Battaglia.

Avrebbe dovuto realizzare un servizio proprio sulla problematica omosessuale presente in Russia. In base alle prime informazioni, sembra che Vladimir abbia fatto sapere che nella giornata di lunedì parteciperà anche ai Giochi Olimpici. Intanto una grande mobilitazione in suo favore sul web: il Gay Center su Twitter ha diffuso l’hashtag #luxurialibera, mentre diverse associazioni gay si sono riunite di fronte all’ambasciata russa, in segno di solidarietà nei confronti dell’attivista.

Solidarietà anche da Nichi Vendola che ha tweetato: “Ribelle, libera, senza paura dei gendarmi della moralità di Stato. Grazie a Vladimir”; e Alessandro Zan, parlamentare di Sel, che alla notizia del fermo ha scritto: “Se Luxuria non verrà rilasciata nelle prossime ore, sono pronto a partire per la Russia ed estendo l’invito ai parlamentari che vorranno venire”. E ancora: “Il gesto di denuncia di Vladimir del mancato rispetto dei diritti umani e civili è esemplare Tutti gli amici di Putin, da Berlusconi in poi, hanno di che riflettere”.

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