Disoccupazione record, Renzi: “Dati allucinanti”

di Mena Grimaldi

 Roma. Cifra da capogiro per i dati sulla disoccupazione balzati a gennaio al 12,9%, in rialzo di 0,2 punti percentuali su dicembre e di 1,1 su base annua. I disoccupati sfiorano i 3,3 milioni secondo l’Istat.

Dal 2008 quasi un milione (984 mila) i posti di lavoro persi. “Cifra allucinante, subito il JobsAct”, twitta il premier Matteo Renzi.

Guardando all’intero 2013 si percepisce la dimensione del problema: secondo l’Istituto di statistica l’anno scorso gli occupati sono diminuiti di 478 mila persone (-2,1%) rispetto al 2012, ovvero di quasi mezzo milione. Si tratta della maggiore emorragia di occupati dall’inizio della crisi. I disoccupati, nella media del 2013, hanno raggiunto quota 3,1 milioni con un aumento del 13,4% rispetto al 2012; quasi la metà dei disoccupati risiede nel Mezzogiorno (un milione 450 mila).

L’anno scorso il tasso medio di disoccupazione è arrivato al 12,2%. Era al 10,7% l’anno precedente. L’Istat spiega ancora che il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,3% rispetto al mese precedente (-45 mila unità) e dello 0,1% rispetto a dodici mesi prima (-9 mila). Il tasso di inattività si attesta al 36,4%, in calo di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali ma in aumento di 0,1 punti su base annua.

Guardando poi agli aspetti di genere, l’occupazione diminuisce su base mensile per effetto del calo della componente femminile (-0,2%) non compensato dall’aumento di quella maschile (+0,1%). Su base annua invece il calo dell’occupazione si registra sia tra gli uomini (-1,7%) sia tra le donne (-1,1%).

Rispetto al dicembre 2013, la disoccupazione registra un aumento sia per la componente maschile (+2,1%) sia per quella femminile (+1,6%). Anche in termini tendenziali il numero di disoccupati cresce sia per gli uomini (+10,6%) sia per le donne (+6,2%).

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