Caso Marius, proteste via mail: “Lo zoo deve chiudere”

di Stefania Arpaia

giraffa MariusCopenaghen. Animalisti infuriati per l’uccisione della giraffa Marius. La sua storia ha fatto il giro del mondo, indignando grandi e piccini, che per non rimanere inerti di fronte alla morte dell’animale, hanno deciso di protestare con una catena di mail contro lo zoo.

Una decisione inaccettabile da parte di una struttura nata per proteggere gli animali, ma soprattutto da parte di un paese civile che davanti agli occhi dei visitatori ha freddato, con un colpo di pistola alla testa, l’indifesa giraffa per darla in pasto ai leoni.

Lo zoo di Copenaghen ha motivato l’abbattimento spiegando che il suo compito era di evitare che l’animale si riproducesse con dei consanguinei per mantenere sana la specie, rispettando le regole dell’Eaza, European Association of Zoos and Aquaria. Ma la polemica è inevitabile: perchè Marius non è stato sterilizzato e perchè non è stata accettata la richiesta di ospitalità offerta da parte di altri zoo, che avrebbero potuto accogliere l’animale?

La mail è stata indirizzata allo zoo, alle autorità danesi e a quelle europee, e recita: “Vi scriviamo con negli occhi le immagini di Marius, morto a causa della vostra superficialità e crudeltà. A un paese civile (come voi definite il vostro) certe immagini non possono e non dovrebbero appartenere. Diversi zoo europei vi hanno chiesto di accogliere Marius e, quindi, di salvargli la vita. Come mai non avete accettato, forse per pubblicità al vostro zoo? Per sadismo, indifferenza? Come dicevano i latini “mors tua vita mea”, e la morte di Marius diventa un colpo di vita per il vostro zoo (forse non avevate troppi visitatori, forse i bambini preferiscono vedere gli animali nei video su Youtube invece che vederli da voi?)”.

E ancora si legge: “Con questa nostra lettera chiediamo che il vostro zoo chiuda, auspicio che abbiamo per tutti i luoghi di detenzione e prigionia per animali innocenti, siano essi zoo, delfinari, circhi, e che il direttore sia rimosso dal suo incarico. Porteremo avanti questa battaglia, perché la morte di Marius non sia stata vana, perché non ci siano più Marius, né da voi né in altri luoghi come il vostro. Si tratta di una lettera aperta, che verrà inviata per conoscenza alle istituzioni, alla stampa, e a tutte quelle persone che ancora possiedono una coscienza, e che si indignano davanti a un simile orrore”.

Intanto, un nuovo caso “Marius” si affronta sempre nel territorio danese. Nel giardino zoologico Jyllands Park, un esemplare di 7 anni rischia la morte. Il direttore della struttura ha spiegato: “Sta per arrivare una femmina e non possiamo avere due maschi e una femmina. Poi ci saranno combattimenti”.

Liz Tyson, direttrice della campagna di beneficenza inglese, la Captive Animals Protection Society ha dichiarato: “Questo nuovo episodio serve a dimostrare quanto per l’industria dei giardini zoologici è facile eliminare gli animali considerati in surplus”.

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