Recale, il Tar condanna Vestini sui dissuasori di via Rossini

di Redazione

 Recale. «Quell’ordinanza sindacale era illegittima». Lo affermano i giudici del Tar Campania, che si sono espressi su un ricorso presentato da un condominio di Recale.

Il 4 giugno scorso, Patrizia Vestini ha firmato un’ordinanza che obbligava i condomini del Parco “Margherita” di via Rossini a rimuovere due dissuasori, con base in cemento e palette metallici, poggiati sul fondo della stradina di proprietà condominiale, motivando l’atto con «l’assenza di qualsiasi titolo abilitativo al riguardo».

A quell’ordinanza i condomini, difesi dall’avvocato amministrativista Raffaele Manfrellotti, si sono opposti e, alla fine, hanno avuto ragione.«All’epoca dei fatti – spiega il legale -, via Rossini era interessata dal transito di mezzi pesanti in manovra, che, tra l’altro, hanno provocato danni alla condotta idrica con gravi perdite, potenziale pericolo per la stabilità degli edifici circostanti. L’istallazione di due piccoli cilindri di metalli sembrava la scelta più ragionevole. Vistisi recapitare, non senza sorpresa, l’ordinanza del sindaco, i miei assistiti hanno dovuto eccepire l’incompetenza del dirigente e la natura provvisoria delle opere, di cui era già stata autorizzata l’installazione».

L’ottava sezione del Tar ha ritenuto fondato il ricorso e, benché il comune di Recale non si sia costituito in giudizio e il sindaco, il 23 ottobre, abbia revocato quell’ordinanza, ha condannato l’ente al pagamento delle spese.

«L’esito virtuale del contenzioso – argomenta Manfrellotti – sarebbe stato nel senso di accertamento dell’illegittimità dell’impugnato provvedimento, in quanto adottato non in funzione del controllo e vigilanza dell’attività urbanistica ed edilizia sul territorio; come già stabilito in fase cautelare. Ciò che dispiace di questa vicenda è che l’amministrazione comunale, peraltro in dissesto finanziario, se avesse usato un po’ di buonsenso e avesse ascoltato le ragioni dei condomini, oggi avrebbe risparmiato dei soldi».

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