Camorra e contraffazione: 49 arresti a Napoli

di Redazione

 Napoli. 49 ordinanze di custodia cautelare quelle eseguite dalla Guardia di Finanza di Napoli nei confronti di sei diverse organizzazioni criminali, tre delle quali gestite da clan di camorra, operanti nella contraffazione di marchi delle più famose griffe.

Sequestrati circa 300 mila capi di abbigliamento, calzature e articoli di pelletteria, oltre a 18 locali trasformati in fabbriche clandestini o depositi di merce, 442 macchinari per produrre il materiale contraffatto, insieme a beni mobili, immobili, cassette di sicurezza, polizze assicurative e conti correnti, per un valore di oltre 3 milioni di euro. Indagate, complessivamente, 76 persone.

L’indagine, denominata “Via della Seta”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo, ha consentito di individuare sei diversi gruppi criminali, ognuno con una propria identità e struttura, con attività in tutta Italia e, in particolare, in Abruzzo, Lombardia e Lazio.

Tre di queste organizzazioni, secondo gli investigatori della Guardia di Finanza, erano gestite direttamente dai clan, che controllavano e finanziavano il traffico della merce contraffatta, indicavano la rete dei clienti ricettatori e reimpiegavano i proventi illeciti in altre attività economiche. Dunque, la camorra avrebbe creato una vera e propria “holding” che si occupava sia dell’importazione della merce dalla Cina sia della commercializzazione e della produzione della merce.

Dalle indagini è emerso che le organizzazioni erano legate tra loro da una sorta di “patto di mutua assistenza” che spingeva i singoli membri ad aiutarsi per reperire le materie prime e i prodotti finiti e a collaborare alle operazioni gestite da persone appartenenti alle altre organizzazioni.

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