Contributi sociali, Psi: “Schiappa come Achille Lauro”

di Redazione

 Mondragone. Il Partito Socialista Italiano interviene sull’ultima iniziativa dell’amministrazione comunale in merito alla determinazione, da parte dell’Ufficio competente del contributo di 30.400 euro, destinato all’evasione delle richieste urgenti di contributi da parte delle persone indigenti di Mondragone.

“Con le povertà non si fa politica, quest’Amministrazione deve vergognarsi, sarebbe il caso di aprire un’inchiesta rispetto all’ultima determina che provvede a elargire trentamila euro di contributi straordinari, destinati ai nostri poveri indigenti, senza alcuna regola e principio di legalità e trasparenza amministrativa”, afferma il segretario dei socialisti Antonio Taglialatela, che continua: “Occorre un regolamento comunale ad hoc, proviamo un profondo senso di nausea, siamo dinanzi ad uno schiaffo al buon senso dei nostri concittadini, sia quelli che vivono in maniera agiata, sia quelli che versano in condizioni di povertà. Un vero e proprio pugno nello stomaco al la dignità degli indigenti.

Come giustifica il novello sindaco ‘AchilleLauroSchiappa’ l’evasione delle richieste urgenti di queste prestazioni straordinarie non avendo alcun atto formale di indirizzo? E non è un caso che il tutto avviene nel periodo natalizio, all’indomani dei cospicui patrocini economici elargiti agli amici degli amici, in un periodo di profonda crisi economica dove i costi dei servizi essenziali aumentano sempre di più e la qualità degli stessi diminuisce vertiginosamente. Il sindaco degno erede non solo del podestà fascista ma del più noto e popolare Achille Lauro, cosi facendo espone in modo sconsiderato il debito pubblico dell’Ente il quale viaggia oramai verso un dissesto conclamato.

Del resto, gli ulteriori rilievi dell’atto dirigenziale, la mancata programmazione delle prestazioni, saranno affrontate nelle sedi opportune, occorre, per ò, chiarire ai cittadini, che con quanto si afferma non si è assolutamente contro tali prestazioni, sia ordinarie che straordinarie. Queste vanno assolutamente regolamentate, per una questione di giustizia sociale e di uguaglianza, in modo da permettere l’avvio di un vero processo di aiuto dell’individuo verso un progetto globale di tutela, salvaguardia e di promozione del cittadino e della famiglia.

Con le regole certe un’Amministrazione seria può prevedere iniziative progettuali destinate a soggetti in stato di bisogno vero, senza utilizzare modalità ambigue e illegittime, le quali hanno il sapore miserevole di carità e becero assistenzialismo, favorendo dunque il superamento di ogni criticità sociale straordinaria. Qualsiasi tipo di prestazione economica deve essere considerata strumento temporaneo ed eccezionale per contrastare il disagio e deve essere affiancato da altre strategie finalizzate alla rimozione del bisogno e della compartecipazione del soggetto interessato ai programmi risolutivi posti in essere, laddove possibile, dai nostri Servizi Sociali.

In alternativa al contributo economico il Comune, sussistendone le condizioni, potrebbe offrire al cittadino che chiede un sussidio l’opportunità di usufruire di buoni lavoro, buoni pasto, o convenzioni adeguate per il miglioramento effettivo delle condizioni ambientali attraverso forniture o interventi necessari per la vita domestica e per opere di miglioramento di condizione degli alloggi con particolare riferimento all’eliminazione delle barriere architettoniche, non coperte da altri contributi o situazioni eccezionali conseguenti a calamità naturali o incidenti accorsi in maniera reale e non simulata, come spesso avviene sui nostri sfortunati territori, grazie ai professionisti del sinistro di turno”.

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