Usa, “sciopero degli hamburger”

di Stefania Arpaia

 Nella terra madre dei fast food è stato indetto uno sciopero degli hamburger che metterà in difficoltà tutti gli amanti del cosiddetto “cibo spazzatura”, che dovranno rinunciarvi per un’intera giornata. Lo sciopero è stato indetto in 100 città americane.

Il motivo? I dipendenti vogliono un aumento dello stipendio a 15 dollari l’ora. La paga rappresenta la causa principale della protesta ma non è l’unica richiesta: i lavoratori chiedono di potersi iscrivere al sindacato senza avere la minaccia di ritorsioni.

La National Restaurant Association ha risposto che aumentare gli stipendi significherebbe tagliare il personale e si fa forza basandosi sul fatto che la paga minima federale è di 7,25 dollari. Nelle città, oltre allo sciopero, sono previste anche altre proteste. La notizia è stata diffusa dal New York Times. È il secondo sciopero organizzato dal settore, appoggiato da varie organizzazioni: Fast Food Forward, Fight For 15 e dal sindacato Service Employees International Union.

La National Restaurant Association è un’associazione che rappresenta più di 380mila ristoranti statunitensi, la sua missione è stata spiegata con queste parole: “Aiutare i nostri membri, fidelizzare la clientela, avere una carriera gratificante e di successo finanziario”. È proprio a questo obiettivo che si appellano i dipendenti dei Fast Food, che non sembrano affatto soddisfatti della loro carriera.

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