I vigili urbani: “Non ci utilizzino come autisti o custodi di bagni pubblici”

di Nicola Rosselli

 Aversa. “Il sindaco Giuseppe Sagliocco non può utilizzarci quali autisti o per aprire e chiudere toilette di parchi pubblici”.

Gli agenti della polizia municipale continuano la loro guerra santa contro l’amministrazione comunale che, di fatto, li ha delegittimati costringendoli a girare per la città senza divisa. Un vulnus che sottrae parecchia dignità e autorevolezza ai malcapitati caschi bianchi.

“Viene poi sottolineata la necessità di abolire – si legge in un passo di un recente verbale di assemblea dei vigili urbani aversani – tutte quelle impellenze che nel tempo sono state addossate alla Polizia Municipale pur non rientrando neanche lontanamente nei suoi compiti. Tali impellenze non rientrando tra le specifiche mansioni espongono il personale ad ulteriori carichi, rischi e responsabilità non dovute, ad esempio si dispone l’accompagnamento di personale ‘civile’ (e qui il riferimento allo stesso primo cittadino che si fa accompagnare da un vigile è chiara, ndr), si dispone la apertura e la chiusura di cancelli e gabinetti di parchi pubblici e spazi fieristici, si dispone la attivazione di contatori elettrici e dell’acqua con la precisazione che nella maggior parte di tali circostanze non trova applicazione la “copertura” Inail, inoltre tali impellenze distraggono il personale da quello che è il suo reale compito”.

Ma non è tutto, in un altro passaggio, si legge: “Da mesi assistiamo ad una situazione di forte contrasto tra il comandante ed il sindaco che da altrettanto tempo praticano l’antico giochetto dello “scaricabarile”, giochetto che ha come posta la serenità e la incolumità dei dipendenti, alimentando il sospetto che si attenda l’incidente grave per poi potere piangere le solite lacrime di coccodrillo”.

Affermazione che riporta alla mente i diversi episodi che hanno visto i vigili vittime di investimenti e bersaglio di bottiglie e pietre nel corso della vigilanza della movida in via Seggio, “dove, senza adeguati strumenti è impiegato, anche se in modo mascherato, in una pura attività di pubblica sicurezza ed ordine pubblico”.

Insomma, la polizia municipale lamenta che è trascorso circa un anno da quando, alla presenza del sindaco, è stato redatto un documento che lui stesso sottoscriveva nel quale erano elencate le principali criticità e problematiche del Corpo. Ad oggi a nessuna di quelle criticità e nessuno di quei problemi è stata data una soluzione.

A questo punto una frecciata al comandante: “Mentre il comandante con totale remissività si adegua alle disposizioni del sindaco e continua a disporre servizi oggettivamente pericolosi liberandosi da ogni responsabilità attuativa ed organizzativa scaricando tutto il peso sul personale impiegato esponendolo a rischi e responsabilità legati proprio a quelle criticità più volte esposte”.

E ancora: “Nei vari incontri e colloqui avuti con il solo comandante lo stesso ha ribadito che la sua linea organizzativa non cambierà. Quindi, nonostante tutti i trascorsi ed i problemi, qualora il sindaco dovesse inventarsi un ulteriore e fantasioso provvedimento (chiusura di strade in orario notturno, presidio di zone ‘a rischio’, controlli di varia natura…), incurante delle enormi difficoltà operative, delle esigenze manifestate e delle risorse umane disponibili, il comandante continuerà ad adoperarsi nel gioco di ‘tirare’ l’interpretazione di norme e contratti”.

“Gli incontri – afferma da parte sua il sindaco Sagliocco – li abbiamo avuto nei momenti topici, ad esempio, in delegazione trattante. A monte degli impegni presi dalla polizia municipale, abbiamo spostato, nel maggio 2012, 180mila euro su polizia municipale. Questi sono dati, fatti e non polemiche. Per quanto riguarda l’utilizzo basta capire se si tratta di mansioni spettanti, mi facciano capire e mi atterrò alle norme. Per quanto riguarda la sicurezza, credo che loro siano sottoposti alla comune alea alla quale siamo sottoposti tutti noi quando siamo in strada”.

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