Consiglio, l’opposizione abbandona l’aula e attacca il sindaco

di Antonio Taglialatela

 CARINARO. Nella seduta del Consiglio comunale, caratterizzata dallo scontro sul caso gazebo del Caffè Trieste tra il sindaco Masi e l’assessore Dell’Aprovitola, culminato con le dimissioni di quest’ultima, l’opposizione, al momento dell’approvazione del bilancio di previsione ha abbandonato l’aula.

Una protesta, quella di Mimmo D’Agostino e Lello Sardo di “Rinascita per Carinaro”, dopo che non sono stati ammessi alla discussione i loro undici emendamenti presentati poiché, secondo l’assessore al ramo, Turco, gli stessi avevano avuto parere tecnico sfavorevole dai funzionari responsabili. La minoranza contestava questa procedura ed evidenziava che mancava il parere del revisore dei conti. Ma la segretaria comunale dichiarava che, siccome il parere tecnico dei responsabili era sfavorevole, non c’era bisogno del parere del revisore dei conti. Di contro, i consiglieri di ‘Rinascita’ facevano presente che il parere dei responsabili è solo un parere tecnico e che non rientra nelle competenze degli stessi la bocciatura degli emendamenti. A quel punto i due esponenti dell’opposizione lasciavano l’Assise, riservandosi di inviare tutta la documentazione alla Corte dei Conti per la verifica della legittimità degli atti.

Sul caso gazebo, che ha portato, lo scorso 14 novembre, alle improvvise dimissioni del sindaco Masi (il quale, a questo punto, con le dimissioni di Dell’Aprovitola e la fiducia rinnovatagli dalla maggioranza, è prossimo a revocarle; ha tempo fino ai primi di dicembre, nda) D’Agostino e Sardo hanno chiesto “una discussione politica che faccia luce sulle vere motivazioni” che hanno spinto il primo cittadino alle dimissioni.

“Come si può accettare un esame del bilancio mentre alla base dello stesso vi è un cancro politico che deriva dalle dimissioni? C’è di mezzo l’esistenza o meno della vita politico-amministrativa del comune di Carinaro e sembra che si voglia parlare di altro. Il sindaco che deve chiarire tutto ciò al consiglio e al paese. Tacere significa dare un colpo mortale alla democrazia, fare un’offesa agli elettori di Carinaro che ci hanno scelto come rappresentanti del popolo. Le dimissioni sono irrevocabili o no?”, il ragionamento dei consiglieri di ‘Rinascita’, per i quali il presidente del Consiglio doveva “convocare a norma del regolamento, unconsiglio urgente e informare i consiglieri comunali sullemotivazioni delle dimissioni del sindaco, peraltro non portate a conoscenza dei consiglieri comunali se non dagli organi di stampa. Non presteremo il fianco ai giochetti, al teatrino della vecchia politica. Le dimissioni, lo vogliamo ricordare ancora una volta, a detta del sindaco irrevocabili, se ritirate, sono ridicole e senza vergogna politica”.

Assistiamo da troppi anni al continuo trasformismo del sindaco. – hanno incalzato D’Agostino e Sardo – Da 40 anni il gioco è sempre lo stesso come un puparo muove i fili, usa le persone e al momento opportuno con trappole o trabocchetti li butta in pasto ai cittadini, all’opinione pubblica. Questa volta ha preparato un trappolone all’assessore Dell’Aprovitola, agli assessori e ai consiglieri comunali”.

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