Yara, il Dna scagiona il pedofilo padovano

di Mena Grimaldi
 BERGAMO. Ennesimo
vicolo cieco per le indagini sull’omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne trovata morta in un campo di
Chignolo d’Isola nel 2011, dopo tre mesi di ricerche.

Secondo alcune
indiscrezioni, il test del Dna avrebbe infatti scagionato il cinquantenne di
Padova in carcere per pedofilia in Francia.

Gli inquirenti avevano sospettato
di lui, perché ritenevano potesse essere figlio illegittimo di Giuseppe Guarinoni, l’autista di Gorno,
deceduto, il cui Dna è compatibile con quello trovato sugli indumenti della
ragazzina di Brembate sopra.

Il sospettato, infatti, è nato proprio nel periodo
in cui il bergamasco ebbe una relazione extraconiugale e ha raccontato di
essere stato lasciato in orfanotrofio quando era piccolo.

Non solo: nel 2010,
anno del rapimento di Yara, si trovava in Italia e avrebbe tentato di
avvicinare una tredicenne spacciandosi in chat per un suo coetaneo.
Fortunatamente la madre della ragazzina lo smascherò sporgendo denuncia.

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