Ursomando: “Dopo il caso Housing meglio tornare alle urne”

di Redazione

 CASERTA. “Adesso basta, è il caso di chiarire la nostra posizione relativamente alla questione Housing 1, che ha tenuto banco nell’ultimo consiglio comunale. Il nostro modus operandi si è sempre caratterizzato per lo spirito critico e la libertà assoluta nel sostenere o meno le scelte di questa amministrazione.

Solo chi è all’opposizione può permettersi questo lusso. Solo chi non è stato eletto in questa maggioranza può discernere liberamente sulle proposte portate in consiglio, votando quello che considera il meglio per la città. Chi, invece, fa parte della maggioranza, deve inevitabilmente eseguire gli ordini di scuderia e non può permettersi di nascondersi dietro l’appellativo di ‘maggioranza critica’, sennò vuol dire che ci sono gravi problemi di identità.

Ci siamo distinti per battaglie politiche su temi importanti, ponendoci di traverso ogni qual volta che ritenevamo le iniziative di questa amministrazione, svantaggiose per la crescita e lo sviluppo cittadino; al tempo stesso, invece, quando le abbiamo ritenute necessarie e favorevoli, hanno incontrato la nostra condivisione e sostegno, senza colpo ferire. Noi teniamo a cuore il bene di Caserta, l’opposizione bieca e oltranzista non ci appartiene.

La scelta anche imprenditoriale di Pasquale Corvino di essere vicino alla Casertana, come alla Vola Alto; come pure la nostra presa di posizione forte e brigantesca su ‘Settembre al Borgo’, dove ci proponemmo addirittura come organizzatori e produttori, dovrebbero far comprendere che l’amore per la città va al di là del ruolo politico e non sono stati atti propedeutici e tanto meno hanno significato un passaggio in maggioranza, anzi fortemente critici.

Ma veniamo all’Housing 1, intervento che si sarebbe dovuto realizzare in via Falcone, su di una superfice di 37.446,00 metri quadrati. Cosa avrebbe significato l’Housing 1? Innanzitutto lavoro. Infatti, avviare la costruzione del complesso residenziale, di cui una parte sarebbe poi stata destinata ad edilizia sociale, avrebbe dato una scossa al mondo economico che gravita intorno all’edilizia, di fatto si sarebbe trasformata in volano occupazionale per i lavoratori dell’indotto, almeno per i prossimi 5 anni.

Che cosa ne avrebbe ricavato l’amministrazione e quindi la città? Solo 84 unità abitative dedicate alle categorie meno abbienti, così divise 42 messe sul mercato a prezzo agevolato (rispetto agli standard di mercato), 16 che sarebbero entrate a far parte del patrimonio comunale, più 26 allo Iacp; oltre ad un campo sportivo regolamentare, locali da destinare al sociale, aree destinate al verde pubblico comprensive di aree pedonali e per il traffico ciclabile, aree riservate ad attrezzature di interesse collettivo, parcheggi e viabilità. Bene, chi ha votato no, ha negato tutto questo alla città.

Le motivazioni? Le più disparate, qualcuna condivisibile in parte, altre assolutamente estremiste e radicali, dettate più dalla volontà di mettere in difficoltà l’amministrazione che da un ragionamento legato alle opportunità. Se le eccezioni sollevate si fossero trasformate in emendamenti, sicuramente alcune carenze della delibera sarebbero state colmate e la stessa se ripresentata sarebbe stata di fatto condivisa e garantita da tutti.

Noi almeno un emendamento lo abbiamo presentato, proprio su di una eccezione di Fli che ritenevamo giusta, ebbene, curiosamente lo stesso è stato bocciato. Prova del pregiudizio sull’argomento.

E’ chiaro che Caserta ha perso un’occasione, perché la società titolare dell’Housing 1 ha individuato nel sito destinato all’intervento abortito un’area gia dotata di una consistente capacita edificatoria, pari a circa 88mila metri cubi, più o meno quelli previsti per l’intervento di edilizia residenziale e sociale. Risultato, non avremo più i palazzi con gli appartamenti, ma magari un bel centro direzionale e negozi, con l’aggravante che l’intervento di cementificazione ci sarà lo stesso, la restante parte del fondo resterà abbandonata ed incolta e l’amministrazione non ne avrà tratto nulla in cambio se non gli oneri di urbanizzazione.

Ecco perché abbiamo votato la delibera relativa all’housing. Invece è lampante che su questo punto i federati abbiano deciso di contarsi, meglio sull’housing che sul bilancio, scegliendo di giocare al rialzo. Un gioco rischioso perché a volte si perde tutto. E’ giusto mettersi in discussione, ma credo che ormai si sia arrivati al punto di non ritorno, non c’è più una maggioranza.

Il Sindaco ne deve prendere atto e considerare seriamente il ritorno alle urne. La città adesso più che mai ha bisogno di stabilità e sicurezza. Tutto sta nelle mani dei federati, firmino la sfiducia e rimettano il mandato in mano agli elettori”.

Edgardo Ursomando, capogruppo “Grande Sud” al Consiglio Comunale di Caserta

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