Bellona, coltiva marijuana in azienda bufalina: arrestato

di Redazione

 BELLONA. Nella serata di venerdì, gli agenti della squadra mobile di Caserta, diretta dal vicequestore Alessandro Tocco, a Bellona, in località Terrazzano, hanno tratto in arresto Francesco Abbate, 40 anni, di San Prisco, per coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti.

Si trattava di diverse piante, alte circa 2,50 metri ognuna, e complete di infiorescenze, che da successive analisi di laboratorio sono risultate essere marijuana. Da alcuni giorni, nell’ambito di complesse indagini relative al traffico delle sostanze stupefacenti, gli agenti della sezione narcotici avevano concentrato la loro attenzione investigativa sulla zona di Bellona dove, a seguito di mirati servizi di osservazione e pedinamento, avevano individuato un podere dove Abbate si recava quasi quotidianamente.

Apparentemente, sembrava dedicarsi all’allevamento di alcune bufale, cosa di cui effettivamente si occupa con i suoi familiari. Tuttavia, una volta entrati nel podere e superata una sbarra in ferro chiusa con un lucchetto, gli operanti seguivano il confine dell’azienda bufalina formato da una staccionata e da alberi di pino, in direzione del vicino fiume Volturno.

Percorrendo un piccolo e tortuoso sentiero, in mezzo ad alte piante di foraggio per animali, dopo circa 500 metri, alla fine di questa distesa di piante, si scopriva la piantagione di marijuana, caduta poi in sequestro, che emanava un forte e persistente odore tipico della marijuana. Si procedeva ad effettuare un più minuzioso sopralluogo e si scopriva che sotto gli arbusti rinvenuti vi era un grosso tubo in plastica di colore nero che serviva per approvvigionare le piante di acqua. Seguendo a ritroso il tubo di gomma gli Agenti constatavano che questo finiva proprio all’interno dell’azienda bufalina.

L’uomo, resosi conto di essere stato scoperto, ammetteva che quelle piante erano di sua esclusiva proprietà. Pertanto, veniva dichiarato in arresto e condotto nella propria abitazione agli arresti domiciliari, in attesa di ulteriori determinazioni della Procura.

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