Vigili senza divisa, il sindaco accusa il comandante

di Antonio Arduino

 AVERSA. Vigili urbani in servizio senza divisa per rendere visibile una protesta resa necessaria dal mancato rinnovo del vestiario che aspetta da sette anni la sostituzione, voluta dai sindacati per sollecitare la soluzione di una questione della quale non riescono a comprendere le motivazioni e le eventuali responsabilità.

Per fare chiarezza una volta per tutte, in maniera inequivocabile, il sindaco Giuseppe Sagliocco ha trasmesso una nota al dirigente dell’area di vigilanza e alla rappresentativa sindacale unitaria (Rsu) aziendale. “Come noto alle signorie loro, sin dalla data di insediamento, questa amministrazione – comincia la nota – ha ritenuto necessario procedere ad una attenta ricognizione delle disponibilità finanziarie dell’Ente e la sostenibilità delle spese, anche di natura corrente”.

“In collaborazione con i dirigenti preposti ai vari rami di attività è stata operata una razionalizzazione delle spese, imposta peraltro – ricorda il sindaco – dalle norme introdotte dal legislatore nazionale”. “Tra le spese non comprimibili, a fronte delle quali si è provveduto a stanziare risorse già in sede del bilancio di previsione 2012, approvato a settembre 2012, figurano sicuramente – sottolinea la nota – quelle relative all’acquisto di divise per il personale della polizia municipale, consapevoli dell’importanza di tale fornitura e condividendo la indifferibilità di tale spesa per garantire adeguati livelli di dignità e decoro del personale prestante un delicato ruolo istituzionale”.

“Risulta singolare – osserva Sagliocco – che il dirigente dell’area in argomento, a distanza di più di tre mesi dalla assegnazione di dette risorse, invocando l’urgenza a provvedere, evidenzia la necessità di fornire le divise al personale di polizia municipale che si trova nelle condizioni di “non poter espletare i loro compiti con dignità e decoro relativi al proprio ruolo istituzionale”, adottando il provvedimento di impegno di spesa e di indizione della gara ufficiosa solo in data 24.12.2012, numero 247, regolarmente vistato dal responsabile dell’area economica”.

“Come si evince da tale sequenza, sicuramente, – continua la nota – l’atto adottato con enorme ritardo rispetto alla evidenziata necessità ed urgenza contenuta nello stesso provvedimento determinativo sopra richiamato, ma elemento ancora più grave è che lo stesso non ha ricevuto alcuna esecuzione anche nel corso dei mesi successivi, tanto da indurre lo scrivente sindaco, a seguito di articoli di stampa e di legittime richieste ricevute, ad inoltrare al dirigente dell’area apposita missiva in data 08.08.2013 ed acquisita al protocollo in data 09.08.2013, numero 24885, con cui si sollecitava il dirigente ad attivare le procedure amministrative per la eliminazione di dare inconveniente”.

“Nella predetta nota, ancora una volta, – ricorda il sindaco – veniva evidenziata la necessità di attivare tale procedura rimarcando che la stessa costituiva una priorità dell’Amministrazione “cui sta molto a cuore il decoro e la immagine del personale impiegato in detti servizi”. A distanza di poche ore dall’inoltro di tale sollecito, e senza che al sindaco venisse fornita alcuna spiegazione circa la sussistenza di eventuali motivi ostativi tali da giustificare la mancata attivazione delle procedure in argomento, veniva adottato altro atto determinativo numero 124 in data 09.08.2013, protocollo numero 24 928, di indizione gara”.

“Tale atto che non reca nessun richiamo al precedente provvedimento di impegno, si limita ancora una volta – osserva Sagliocco – a richiamare la necessità e l’urgenza a provvedere. Tale ultimo provvedimento inoltre è stato revocato con atto determinativo numero 138 del 16.08.2013, essendo nel frattempo mutato il contesto organizzativo di riferimento, avendo affidato la responsabilità delle procedure di gara ad un unico dirigente, individuato nell’ingegnere Alessandro Diana”.

“La illustrata pedissequa ricostruzione del procedimento risponde – sottolinea la nota – ad una esigenza di trasparenza, divenuta necessaria per dimostrare l’assoluta estraneità dell’organo di indirizzo politico rispetto a ritardi accumulati nell’espletamento dei compiti e funzioni gestionali propri del vertice burocratico”.

“Inquadrata, dunque, la problematica di che trattasi nel contesto operativo di riferimento e fondato sulla separazione tra indirizzo politico e gestione, appare evidente – conclude Sagliocco – che, a fronte di puntuali indicazioni volte alla soluzione del problema da sempre a cuore di questa amministrazione, nessuna concreta ed adeguata risposta è stata fornita, per motivazioni ancora oscure allo scrivente e a fronte delle quali sarebbe auspicabile ogni utile chiarimento da parte di chi ha generato l’imbarazzante ed incresciosa situazione illustrata che denota comportamenti distonici rispetto a principi di efficienza ed efficacia che quotidianamente dovrebbero ispirare l’azione amministrativa”.

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