Yara, l’autore della lettera telefona alla portineria dell’ospedale

di Mena Grimaldi
 MILANO. Continua
il misterioso caso che ruota intorno al bigliettino fatto ritrovare nella
cappella dell’ospedale di Rho in cui un anonima dichiara di essere l’assassino
di Yara Gambirasio.

Ora un uomo che
ha dichiarato di chiamarsi Mario, ha telefonato in portineria e ha detto di
essere l’autore dalla lettera. Si
tratterebbe della stessa persona che, nei giorni scorsi, aveva scritto sul
registro di una chiesa “Vi prego, informate la polizia di Bergamo: qui è
passato l’omicida di Yara Gambirasio. Che Dio mi perdoni”.

Inizialmente, sotto
lo zerbino della porta di casa del parroco è stata trovata una busta contenente
una lettera. Tre fogli scritti a penna e firmati da un certo ‘Mario’, che non
ha lasciato il cognome, tantomeno indizi utili per essere rintracciato.

“Sono
stato io a scrivere il messaggio sul libro delle preghiere in chiesa”, avrebbe
ammesso nella missiva. Il contenuto della lettera, nei dettagli, è top secret e
al vaglio degli inquirenti.

Alla lettera è seguita unatelefonata alla
portineria dell’ospedale: “Buongiorno, mi chiamo Mario, sono malato di cancro.
Sono io l’autore del messaggio in chiesa su Yara. Volevo solo sapere se il
cappellano ha ricevuto la mia lettera”.

Gli inquirenti, nonostante siano
scettici e pensano si tratti di un mitomane, non escludono nulla.

Così hanno
preso in consegna i filmati della telecamera di videosorveglianza dell’ospedale
per cercare tracce della persona che si è spacciata per l’assassino di Yara. La
polizia sta anche cercando di risalire al numero che ha telefonato in ospedale.

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