Kyenge: “Basta insulti, preoccupata per le mie figlie”

di Redazione

 ROMA. “Mio marito è un po’ preoccupato per me, io però non perdo la serenità, anche se adesso sono in pensiero per la sicurezza delle mie figlie”.

Così il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge in un’intervista a Repubblica in cui non nasconde di sentirsi “stanca del ripetersi di insulti tanto pesanti”. L’ultimo nella serata di venerdì 26 luglio, quando è stata il bersaglio di un lancio di banane durante la festa del Pd a Cervia. “Non me li aspettavo così forti ma non mi fermo o concentro sugli attacchi in sé, provo a guardare avanti, a riflettere sul disagio che dobbiamo cogliere dietro a questi avvenimenti e a quali siano le risposte migliori che la politica e la società intera possano dare – prosegue il ministro – Le mie figlie mi vengono spesso a trovare, mi incoraggiano, mi fanno sentire la loro vicinanza, mi telefonano, mi mandano sms affettuosi e spiritosi. Mi spingono ad andare avanti. Condividono il mio modo di ragionare, le cose importanti sui cui puntare nella vita”.

Nell’intervista Kyenge ha sottolineato che “l’Italia intera ha tanta strada da fare; per troppo tempo si è sottovalutato l’aspetto culturale dell’immigrazione e l’apporto che questa dà al Paese. In altri Stati europei, come la Svezia, ci sono ministri neri, ma non succede a loro quello che accade a me in Italia”. Contro il razzismo, il 30 luglio con l’Unar partirà l’elaborazione di un piano che, spiega, “coinvolgerà lavoro, sport e scuola per cercare di sensibilizzare a tutte le diversità. Si tratterà di rinforzare gli strumenti già in nostro possesso e di avviare un serio lavoro culturale”.

Sabato 27 luglio, Kyenge aveva voluto sottolineare di esser comunque “fiera di essere italiana, l’Italia è migliore. Dobbiamo cercare di tirar fuori la parte migliore dell’Italia che rischia di essere soffocata da un’altra parte, da altre voci”. E domenica 28 luglio ha voluto anche ringraziare via Twitter tutti coloro che le hanno mandato messaggi di solidarietà.

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